Governo…. ma che succede?!

In una giornata carica di sentimenti contrastanti, dove per la seconda volta in 2000 anni di storia della chiesa, un papa rinuncia al soglio di Pietro, dove “La Passione secondo San Matteo” di J.S.Bach sembra la colonna sonora più indicata, vediamo cosa succede nella più frivola delle campagne elettorali nella storia della Repubblica. “Mi dicono che ho la faccia sempre triste ma non mi sembra vero e sono convintissimo che l’Italia ce la fara’” così afferma il segretario del PD Pierluigi Bersani, incontrando i lavoratori del settore High Tech all’Energy Park di Vimercate. “l’Italia non ce la farà raccontandosi le favole, ma puntando sul lavoro che è il tema di fondo, mentre la campagna elettorale continua come un cabaret” continua, e rispondendo alle osservazioni di Monti rispetto alle sue considerazioni sul bilancio europeo ”La mia non e’ una critica infantile come dice Monti ma è una critica adulta; il bilancio federale americano e’ il 22% del Pil Usa mentre il bilancio europeo è l’1% del Pil.

E’ vero che non abbiamo gli stati federali d’Europa ma l’1% e’ troppo poco”. Successivamente dai microfoni di Radio Montecarlo, riguardo alle dimissioni del Santo Padre dichiara: “E’ una notizia di portata storica, ha precedenti solo in secoli fa, ed e’ storica due volte: e’ una decisione rarissima e secondo me, siccome questo Papa non prende decisioni per debolezza ed e’ un grande teologo, mi sembra un gesto di impostazione, di novità per il futuro”. Intanto, il suo antagonista di sempre il Cav. Silvio Berlusconi, dai microfoni di “Un giorno da pecora” su radio 2 parlando della distanza fra PD e PDL afferma : “Credo di averlo sorpassato, ora loro sono dietro”.

Sempre dagli stessi microfoni dichiara: “La seconda grande cazzata e’ stato controfirmare la nomina di Monti a senatore a vita”, e continuando a ruota libera dichiara: “Approfitto del microfono per un avviso agli italiani: riceveranno una lettera nella quale confermo che lo Stato restituirà l’Imu che avete pagato, se sarò eletto”. Diciamo pure che non si è risparmiato critiche e attacchi verso i suoi avversari politici. In riguardo delle notizie del Santo Padre afferma: “Sono ammirato di fronte ad un gesto di grande responsabilità, che risponde a una finalità nobile e alta; Benedetto XVI aveva detto che se un Papa dovesse capire di non essere spiritualmente intellettualmente e fisicamente più adeguato, avrebbe il diritto e il dovere di dimettersi. In coerenza con questo assunto il Papa, che non sente più adeguate le proprie forze fisiche, si dimette per garantire alla Chiesa Universale un governo saldo e forte”.

Intanto, nell’imperversare dei sondaggi e contro sondaggi, Beppe Grillo, leader del M5S, che in questi giorni viene dato come 3° partito in Italia dichiara dalle pagine de “Il Secolo XIX” : “E’ solo questione di tempo se non facciamo il botto subito, lo facciamo in autunno. Restando così la situazione, torniamo alle urne fra sei mesi”, inoltre, sempre dalle pagine del sopracitato quotidiano è tornato anche a riproporre la candidatura del premio Nobel per la letteratura Dario Fo a prossimo presidente della Repubblica. Ingroia, leader di Rivoluzione Civile afferma: ”Mi assumo l’impegno che non tornerò a fare il Pm a Palermo, ma non vedo complicazioni a riprendere la mia attività di magistrato, magari continuando l’incarico in Guatemala”. Sembra quasi come l’annuncio di una sicura sconfitta elettorale, ma è solo una prima impressione. Diciamo che per la giornata odierna i vari clamori e scaramucce elettorali sono state soffocate dalla sconvolgente ed inaspettata notizia delle dimissioni del Santo Padre. Sta ai nostri politici riuscire a calamitare l’attenzione dell’opinione pubblica con veri programmi strutturali e coerenti alle energie dinamiche del nostro Paese.

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About the Author: Carlo Viscardi