Artisti maledetti, foto romantiche della Parigi in bianco e nero o New Orleans vista da un musicista-pittore?

Un fine settimana milanese, tra freddo e fiocchi di neve, perché non rifugiarsi a Palazzo Reale per ammirare le opere di Modigliani, o gli esperimenti colorati di Bob Dylan? Dopo la mostra “Picasso. Capolavori dal Museo Nazionale” la più vista d’Italia nel 2012, ecco approdare a Palazzo Reale la mostra “Modigliani, Soutine e gli artisti maledetti. La collezione Netter”, a cura di Marc Restellini. 120 sono le opere della collezione di Jonas Netter, che alla Pinacothèque de Paris hanno riscontrato un grande successo, e che non sono state mostrate al pubblico da più di settant’anni. Il percorso espositivo mette a confronto i capolavori acquistati nell’arco della sua vita, affascinato dall’arte e dalla pittura, consigliato da Léopold Zborowski. Netter conosce Modigliani, Soutine, Utrillo ed entra in contatto con Valadon, Kisling, Krémègne, Kikoïne, Hayden, Ébiche, Antcher e Fournier. La Parigi di Montparnasse agli inizi del ‘900 è lo scenario bohémien, dove questi ” spiriti tormentati si esprimono in una pittura che si nutre di disperazione. La loro arte non è polacca, bulgara, russa, italiana o francese, ma assolutamente originale. Quegli anni corrispondono a un periodo d’emancipazione e di fermento che ha pochi eguali nella storia. A Parigi, l’unico luogo al mondo in cui la rivolta ha il diritto di cittadinanza, prima a Montmartre e poi a Montparnasse, che quegli artisti, tutti ebrei, (come lo stesso Netter), si sono ritrovati per tentare la sorte”, come sottolinea il curatore Marc Restellini.Corrado Augias, autore di una monografia sul genio creativo e la vita di Modigliani, commenta il percorso della mostra nell’audioguida e in un video proiettato all’interno del percorso espositivo. Se avete voglia di musica e movimento anche tra le tele, potete curiosare tra le creazioni di Bob Dylan. Tutti conoscono Bob Dylan come musicista, l’autore di ballate immortali, ma non molti sanno che il poeta della canzone è da sempre anche un artista visivo. Sempre a Palazzo Reale, prima assoluta in Italia, sono esposti 22 dipinti della serie “New Orleans” creati recentemente dall’artista. Liberamente ispirati ad alcune fotografie, i dipinti di Dylan alternano soggetti isolati a scene corali dove i personaggi vivono una tensione profonda e dove violenza e amore sono presenti sulla tela, definendo un’atmosfera sospesa… E non sarà difficile avere la sensazione di passeggiare tra le note delle sue canzoni! Se il gelo risveglia in voi nostalgie di una Parigi romantica ed infinitamente intramontabile, non potete perdere la grande rassegna dedicata a Robert Doisneau, allo Spazio Oberdan. I soggetti prediletti delle sue fotografie in bianco e nero sono infatti i parigini: le donne, gli uomini, i bambini, gli innamorati, gli animali e il loro modo di vivere questa città senza tempo. Quella che Doisneau ha tramandato ai posteri è l’immagine della Parigi più vera, ormai scomparsa e fissata solo nell’immaginario collettivo; è quella dei bistrot, dei clochard, delle antiche professioni; quella dei mercati di Les Halles, dei caffè esistenzialisti di Saint Germain des Prés, punto d’incontro per intellettuali, artisti, musicisti, attori. In mostra, si possono ammirare alcuni dei suoi capolavori più famosi, tra cui il Bacio dell’Hotel de Ville, divenuta l’icona più riconoscibile della sua arte, (la foto, scattata nel 1950, ritrae una coppia di ragazzi che si bacia davanti al municipio di Parigi mentre, attorno a loro, la gente cammina veloce e distratta). L’opera, per lungo tempo identificata come un simbolo della capacità della fotografia di fermare l’attimo, non è stata scattata per caso: Doisneau, infatti, stava realizzando un servizio fotografico per la rivista americana Life, e chiese ai due giovani di posare per lui. Accanto alla mostra, è stata organizzata una rassegna cinematografica che racconta la Parigi del secondo Dopoguerra con capolavori che vanno da “Ninotchka” a “Questa è la mia vita”.

“Buona visione”

Annamaria Milici

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