La crisi si sente ma non uccide la carità…

colletta alimentare

Questo “slogan”può sembrare paradossale ma è l’esatta traduzione di ciò che è accaduto sabato 30 marzo presso il centro commerciale Porto Bolaro di Reggio Calabria. L’evento in questione? Un semplice atto di beneficenza, una raccolta alimentare per le persone che non hanno davvero nulla e che giorno dopo giorno diventano sempre più numerose. La parrocchia di San Giovanni Nepomuceno e San Filippo Neri in Arangea non è nuova a queste iniziative, è anche presente ogni anno alla “colletta nazionale”, ma quest’ultima esperienza di vita merita di essere raccontata. “Tanto sappiamo dove finiscono queste raccolte!” è stata la frase detta da una persona, a inizio giornata, mentre saliva la scala mobile del Centro Commerciale.

Lo scetticismo verso queste iniziative è giustificabile ma di certo non gratifica chi mette a disposizione il proprio tempo e il proprio operato senza alcun scopo di lucro, solo per amore e di speranza, grazie ai piccoli-grandi donatori, dal singolo euro per un pacco di pasta donato da una signora di poca disponibilità economica (ricorda la vedova al tempio), al carrello pieno zeppo di prodotti alimentari lasciato silenziosamente ed in incognito, davanti alla postazione di raccolta, da parte di un giovane. Sarà questo che porterò con me , il loro grazie e la loro fiducia nel gesto della carità.

Lo stesso grazie che io sento di dire a tutti coloro che hanno reso possibile tutto questo: Grazie ai cinquanta e più volontari che hanno con amore e gratuitamente donato il loro tempo per il turno di disponibilità e grazie in particolare modo ai miei compagni di viaggio, Enzo Cristallino, Rocco Iannò, Franco Poto e Dorino Palialogo, Grazie alla direzione del centro commerciale Porto Bolaro per la sensibilità e disponibilità dimostrata, ma soprattutto mi rivolgo alle persone che hanno reso un gesto comune, quale la spesa alimentare, un grande atto di carità: sono stati raccolti oltre duemila kg. Di prodotti alimentari… Grazie di cuore.

C.S. – Vincenzo Labate

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