Domani si giura: finalmente il Paese ha un Governo

Enrico Letta ha finalmente messo fine al toto-ministri dichiarando pubblicamente i nomi e gli incarichi dei prescelti. Premessa è stata il ringiovanimento totale nei 21 nominati, di cui 8 senza portafoglio, e una presenza  rosa mai così cospicua (7 le ministre). Un governo politicamente trasversale e di servizio per il bene del Paese, così lo hanno definito il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ed il presidente del Consiglio Enrico Letta. Ecco i nomi e le competenze: Il nuovo Sottosegretario alla presidenza del Consiglio è Patroni Griffi. Il Vicepremier e ministro degli Interni Angelino Alfano (42 anni PDL), ministro degli Esteri Emma Bonino (65 anni Radicale),ministro dellla Giustizia Anna Maria Cancellieri (69 anni), ministro dell’Economia Fabrizio Saccomanni (presidente di Banca Italia, 71 anni). Ancora: Graziano Delrio (52 anni, PD) agli Affari Regionali, Dario Franceschini (54 anni, PD) ministro per i Rapporti con il Parlamento, Enzo Moavero Milanesi (Scelta Civica, 58 anni) ministro degli Affari Esteri Europei, Carlo Triglia, socilogo alla Coesione Territoriale, Flavio Zanonato (62anni, PD) allo Sviluppo Economico, Enrico Giovannini (56 anni, presidente Istat) ministro del Lavoro, Gaetano Quagliarello (PDL,53 anni) ministro delle Riforme Istituzionali, Beatrice Lorenzin alla Salute (41 anni PDL), Giampiero Dalia ministro Pa, Josefa Idem (48 anni, PD)alle Pari Opportunità, Mario Mauro (51 anni Scelta Civica) alla Difesa, Maurizio Lupi (53 anni, PDL) ministro delle Infrastrutture, Nunzia De Girolamo (38 anni, PDL) alle Politiche Agricole, Andrea Orlando (PD) ministro Politiche Ambientali, Mariachiara Carrozza (47 anni, PD) ministro dell’Istruzione 47 (PD), Massimo Bray (54 anni, PD)ministro della Cultura e infine Cecile Kyenge (48 anni, PD, prima donna di colore ministro nella storia del nostro Paese) ministro all’Integrazione. Ai suddetti che giureranno domani il popolo italiano augura buon lavoro.Uunica voce discordante quella di Beppe  Grillo che sul suo blog e sui social  “tuona” contro coloro che, a suo dire, si sarebbero spartiti le poltrone senza tenere conto del Movimento 5 Stelle e dei suoi 8 milioni di voti. Il comico genovese dimentica però che è stato proprio lui a non aver mai voluto dialogare riguardo le possibili convergenze politiche con gli altri partiti.

Fabrizio Pace

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About the Author: Fabrizio Pace

Fabrizio Pace è giornalista e direttore del quotidiano d’Approfondimento on line www.IlMetropolitano.it e dell’allegato magazine di tecnologia e scienza www.Youfuture.it.