Amoruso: “Reggina carente dal punto di vista tecnico, Foti un grande presidente”

Nick Amoruso saluta Reggio, per la seconda volta. La prima esperienza, fu indimenticabile, ricordato dalla gente per le sue gesta tecniche, i suoi gol, le sue prodezze, probabilmente il più forte attaccante mai avuto dalla squadra amaranto. Oggi, dopo una esperienza di due anni, come responsabile del settore giovanile della Reggina. Un arrivederci, non un addio, come lo stesso ci tiene a sottolineare. Cerca la ribalta in quello che è il suo nuovo percorso professionale, essendo da poco iscritto all’albo dei direttori sportivi. E la sua prima vera esperienza tra i professionisti, non è con una società qualunque, con la migliore del prossimo campionato di serie B, il Palermo.

D) Il primo contatto?

R) Tramite il direttore generale del Palermo Patricio Teubal, abbiamo fatto il corso di direttore sportivo insieme, un’amicizia nata lì. La società cercava una figura giovane da affiancare a Giorgio Perinetti. Dopo il primo contatto, ho dato la mia disponibilità a discuterne, sapendo che non ero l’unico candidato. L’accordo è stato trovato subito, per me è stata una enorme soddisfazione che una società così importante abbia pensato alla mia persona.

D) E la Reggina?

R) Ho parlato con il presidente Foti, l’ho messo al corrente dell’interesse del Palermo. Lui mi ha invitato ad ascoltare quelle che erano le proposte e quando ha capito quanto fossi entusiasta di questa grande opportunità, ha mostrato sensibilità e disponibilità. Lui per me è stato un punto di riferimento sempre, mi ha dato qualche consiglio, per esempio quello di osservare, ascoltare e ponderare ogni scelta. Foti ha molta stima di Perinetti, mi ha suggerito di imparare da lui quanto più possibile. Foti è un grande presidente, il nostro rapporto rimane di amicizia reciproca e massimo rispetto.

D) E allora perché non provare l’avventura con la Reggina?

R) Con la Reggina ho già vissuto due esperienze straordinarie. Quella indimenticabile da calciatore e quella che mi è stata concessa nel settore giovanile. Grazie a Foti ho realizzato il primo passo della mia nuova carriera e di questo gliene sarò sempre grato.

D) Due anni con la Reggina, cosa ti hanno insegnato.

R) Una esperienza molto formativa. Volevo partire dal settore giovanile intanto per capire cosa si provava a stare da questa parte, dietro la scrivania. Sentivo di poter aiutare i giovani e spero di aver lasciato qualcosa. Ho indicato al presidente quelli che possono essere i correttivi, spero li prenda in considerazione. In questi due anni si è fatto un buon lavoro, ma è necessario programmare per il futuro, senza pensare a quello che si è fatto in passato.

D) Chi ti mancherà dei tuoi ex collaboratori?

R) Vorrei spendere qualche parola per Gaetano Gebbia. Grande uomo, grande professionista, enorme competenza e se supportato può essere un notevole riferimento per il settore giovanile.

D) Secondo te, cosa non ha funzionato quest’anno in casa Reggina, parliamo ovviamente di prima squadra?

R) Non ho vissuto la situazione dal di dentro. Dall’esterno mi è sembrato un gruppo con deficienze tecniche, che ha pagato anche problemi di gioventù. La squadra giocava con ordine, forse poco coraggiosa, ma certamente non meritava di battagliare nei bassifondi della classifica per tutta la stagione.

D) Davide Dionigi?

R) Quando parlavo di squadra che giocava con ordine mi riferivo alla sua gestione. E’ un tecnico preparato, diverse volte mi sono confrontato con lui. A suo avviso il poco coraggio nell’osare maggiormente le giocate, era dettato dalla poca esperienza dei calciatori. Quest’anno non è andata come tutti speravano, ma per Davide ci sarà certamente la possibilità di trovare riscatto in futuro.

D) A Palermo la responsabilità di costruire una squadra per vincere.

R) Sappiamo che ci saranno moltissime aspettative. La volontà è quella di confermare Sannino e costruirgli un gruppo competitivo. Lavoreremo per capire quali siano i giocatori motivati e determinati a disputare un campionato difficile ed impegnativo come quello di serie B.

D) Nicolas Viola?

R) E’ in comproprietà e quindi da discutere con la Reggina. Il giocatore ha qualità, ha già fatto una buona esperienza in serie B. Rientra tra le valutazioni che si dovranno fare nella costruzione della nuova squadra.

D) Hai conosciuto di persona il presidente Zamparini. Ti è sembrato così come lo descrivono?

R) Non di persona, ma al telefono. Dopo il canonico saluto, la prima cosa che mi ha detto è stata: “si rimbocchi le maniche che qui c’è molto lavoro da fare”. E’ una persona che ti coinvolge, pretende il massimo dai suoi collaboratori, impegno e passione. Da quello che mi è stato detto, pare sia anche un grande motivatore.

D) Vuoi salutare i tifosi?

R) Ovviamente, ribadendo quanto già espresso attraverso il sito ufficiale della società. Abbraccio i tifosi, tutta la comunità amaranto, la città di Reggio Calabria che mi ha accolto facendomi sentire sempre, parte di un insieme. Porterò con me ogni singolo istante di questa straordinaria, unica esperienza. Reggio e la Reggina resteranno sempre casa mia.

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