La Consulta boccia il legittimo impedimento per Berlusconi

Non vi è stato conflitto di attribuzione dei poteri tra lo Stato e il tribunale di Milano. La Consulta ha così respinto la richiesta dei legali del cavaliere, non riconoscendo il mancato impedimento (un Consiglio dei ministri non programmato) che non permise a Silvio Berlusconi di presentarsi in aula durante il processo Mediaset il primo marzo 2010. L’ex primo ministro si trova quindi ad oggi condannato in primo grado a 4 anni di reclusione e 5 anni di interdizione dai pubblici uffici.

Berlusconi si dice allibito e preoccupato di questo “accanimento giudiziario” nei suoi confronti che ormai dura da troppo tempo e che non ha precedenti e dichiara “Tentano di eliminarmi ma vado avanti” . In ogni caso l’ex premier garantisce che la sua vicenda giudiziaria, non influirà negativamente sull’odierno governo di larghe intese o sul suo impegno politico nel PDL.

Nonostante le rassicurazioni del cavaliere però le reazioni indignate, soprattutto nei deputati del Popolo delle Libertà non si sono fatte attendere. Qualcuno ha anche ventilato le dimissioni di massa di tutti gli eletti nelle file del PDL nel momento in cui Berlusconi, a causa della sua eventuale condanna, dovesse lasciare il Parlamento.

Il processo contro Silvio Berlusconi andrà avanti sino alla Corte di Cassazione, nell’ultimo grado di giudizio previsto tra la fine di quest’anno e l’inizio del 2014 prima che la prescrizione possa agire poiché prevista nella primavera del 2014.

Fabrizio Pace

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About the Author: Fabrizio Pace

Fabrizio Pace è giornalista e direttore del quotidiano d’Approfondimento on line www.IlMetropolitano.it e dell’allegato magazine di tecnologia e scienza www.Youfuture.it.