Presentato a Lamezia Terme il Fascicolo Sanitario Elettronico

È stato presentato, oggi, a Lamezia Terme, nel corso di un seminario organizzato da Engineering e patrocinato dalla Regione Calabria, il Fascicolo Sanitario Elettronico. L’iniziativa – informa una nota dell’ufficio stampa della Giunta – è stata introdotta in videoconferenza da Gerace dall’assessore regionale alla cultura Mario Caligiuri, che ha portato i saluti del Presidente della Regione Giuseppe Scopelliti impegnato a Reggio Calabria con il Ministro per la coesione territoriale Carlo Trigilia. “Quando il Presidente Scopelliti – ha esordito Caligiuri – mi ha chiesto di rappresentarlo in questo seminario ho pensato l’avesse fatto perché da sindaco di Soveria Mannelli ho portato il comune ad essere considerato quello più informatizzato d’Italia e per questo a ritenere le tecnologie informatiche fondamentali per lo sviluppo. Infatti – ha sottolineato l’assessore – i vantaggi delle nuove tecnologie sono indubbie, accorciano le distanze e migliorano i servizi. Ne è la prova questo mio intervento in videoconferenza che mi ha fatto risparmiare cinque ore da poter, invece, dedicare al mio lavoro. Questo vale soprattutto per la sanità e soprattutto per il soggetto principale di questo settore che è la persona, in questo caso il malato. Pertanto, il FSE è una innovazione necessaria. Uno strumento che consente a tutti gli operatori sanitari di interagire tra loro e scambiarsi le informazione da qualsiasi parte d’Italia (e in futuro anche d’Europa) si trovino. Le prospettive – ha aggiunto infine Caligiuri – sono notevoli e lo diventeranno ancora di più con l’apporto di tutti i soggetti coinvolti. Non è un compito semplice, ma indispensabile, perché il futuro non si aspetta ma si programma”. Secondo il sub commissario per il Piano di rientro in sanità Luciano Pezzi “con il Fascicolo Sanitario Elettronico la Regione si pone all’avanguardia portando un pezzetto di futuro nella sanità calabrese. In un pezzo di sanità complessa dove il problema principale è quello dei flussi da far confluire in un raccolta digitale di documenti clinici. Il FSE – ha rilevato Pezzi – ci spinge in avanti verso il miglioramento, in un mondo che evolve con velocità”. Il dirigente regionale del settore controlli Salvatore Lopresti, dopo aver dato merito al Presidente Scopelliti e alla vicepresidente della Giunta regionale Antonella Stasi, impegnata a Roma in commissione salute nella discussione sul decreto “Fare”, per aver incalzato sulla realizzazione del FSE, ha spiegato come questo strumento rappresenti “la massima innovazione tecnologica attualmente disponibile in sanità: uno strumento – ha rimarcato – destinato a cambiare il modo di fare sanita”. “Ogni informazione – ha proseguito Lopresti – va a finire in un contenitore da dove qualunque paziente, in qualsiasi zone d’Italia, potrà far si che qualsiasi medico o operatore sanitario possa accedere a tutte le informazioni cliniche contenute all’interno di un dispositivo come un bancomat, un cellulare, un tablet. I dati possono essere consultati per individuare la giusta terapia, trovare la cura migliore, risparmiando soldi e tempo”. Il dirigente regionale ha poi illustrato lo stato dell’arte del FSE in Regione Calabria partendo dall’approvazione del Dpgr 139/2012 e del manuale di adozione del FSE, fino all’istituzione di una task force per la creazione di un sistema integrato di sanità elettronica. “Il Fascicolo sanitario elettronico – ha specificato tra l’altro Lopresti – è alimentato senza costi aggiuntivi per la sanità, può essere utilizzato con il consenso dell’assistito, salvo in casi di emergenza. La Regione che non ha un software può utilizzare gratuitamente quello di altre regioni. Entro il 31 dicembre prossimo le Regioni le Province dovranno presentare all’Agenzia per l’Italia digitale il piano di realizzazione del FSE. In Calabria presso ogni azienda esiste un’infrastruttura tecnologia via web e una hardware, manca l’infrastruttura di collegamento che consente ad ogni erogatore del Servizio sanitario nazionale di poter caricare il FSE. Intanto – ha affermato infine Lopresti – abbiamo collegato le cartelle cliniche dei medici e avviato a Lamezia terme un progetto di integrazione delle cure primarie”. Il sub commissario per l’attuazione del Piano di rientro sanitario Luigi D’Elia ha ripercorso l’iter per la costituzione della task force “forti dell’idea – ha evidenziato – che non bastano norme e decreti, ma è necessario che qualcuno li metta in pratica lavorando in equipe”. L’importanza di fare squadra tra i soggetti alimentanti è stata avvalorata anche da Sara Luisa Mintrone del Gruppo Engineering. “Il Servizio sanitario nazionale – ha detto – ha bisogno di un cambio di paradigma e una delle leve strategiche sono proprio le tecnologie informatiche. Tra i risultati del FSE – ha aggiunto Mintrone – vi è una riduzione drastica di duplicati di indagini diagnostiche, un incremento significativo dell’appropriatezza dei percorsi di cura e un aumento notevole dell’efficacia degli interventi sia in regime ordinario che in urgenza. Di fatto il paziente che arriva in pronto soccorso viene subito inquadrato dal medico di emergenza che, consultando il profilo sanitario sintetico predisposto dal medico di famiglia ed inserito nel FSE, può immediatamente conoscere eventuali allergie, patologie e trattamenti farmacologici in corso. Da un punto di vista economico – ha dichiarato infine – l’Osservatorio Ict in Sanità del Politecnico di Milano ha stimato che impiegando tutte le soluzioni Ict negli ambiti chiave della sanità italiana, le strutture sanitarie potrebbero risparmiare circa 6,8 miliardi l’anno (115 euro procapite), e i cittadini 7,6 miliardi di euro (130 euro per cittadino)”. L’incontro è proseguito con gli interventi di Angelo Rossi Mori di Agenas, di Sergio Petrillo dell’Azienda ospedaliera “Pugliese Ciaccio” di Catanzaro, di Antonio Scillone della Casa di cura “Villa del Sole” di Cosenza, di Mario Santelli della Federazione nazionale degli Ordini dei medici chirurghi e odontoiatri, di Vincenzo Zappia della Federazione italiana medici pediatri e di Leonardo Borselli per la Regione Toscana il quale ha illustrato l’esperienza del FSE nella sua regione. La conclusione dei lavori è stata affidata all’assessore regionale all’urbanistica e all’innovazione tecnologica Alfonso Dattolo.

p.g.

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