Ieri è iniziata la “resa dei conti” fra l’ex Premier Cav. Silvio Berlusconi e la procura di Milano. Con l’accusa di frode fiscale, al Palazzo di giustizia di Roma, il “Palazzaccio”, sede della Suprema corte, si sono aperte le porte della I sezione penale. L’udienza è iniziata con i primi interventi dei legali di alcuni imputati. Ieri il procuratore generale ha chiesto la conferma della condanna del Cavaliere, ma l’interdizione dai pubblici uffici – ha detto – va ridotta a tre anni. La parola passa ora alle difese degli imputati. Gli ultimi a intervenire, probabilmente a cominciare dal primo pomeriggio, saranno Niccolò Ghedini e Franco Coppi, i difensori di Berlusconi: dopodiché i giudici della Suprema Corte si ritireranno in camera di consiglio. Il verdetto potrebbe arrivare oggi, in serata, ma non è escluso che la partita si chiuda domani, giovedì 1 agosto. Davanti al palazzo Grazioli ed alla Corte di Cassazione, dispiegamento di forze di sicurezza, ed oltre a ciò il governo comincia a tremare per le ripercussioni che potrebbe causare la sentenza contro il Cav. Il primo a pronunciarsi è il ministro del Lavoro Enrico Giovannini che dichiara : “Noi siamo fiduciosi che il governo possa continuare a lavorare e a dare risposte al paese.” Giorgio Squinzi, presidente degli industriali gli fa eco da mosca confermando che il governo “Letta” è l’unico possibile e si augura che non venga destabilizzato. Quello che farebbe tremare il governo sarebbero le possibili dimissioni in massa dei deputati e senatori PDL, come più volte paventato, e cio’ porterebbe ad una repentina caduta del governo con destabilizzazione di quel poco di stabile che è rimasto nel nostro paese. Staremo a vedere cosa decideranno gli “Ermellini togati” e cosa deciderà di fare in conseguenza il Cavaliere. Nelle prossime ore si vedranno cause ed effetti di tutto.