Paese fermo e turisti che scappano serve radicale cambio per rimettere in moto l’economia

Giuseppe Sarnella (Confimprese Turismo Italia): si gaurdi al modello USA  

confimpreseturismo“Calo del fatturato dell’intera industria turistica, italiani che preferiscono le spiagge di Miami o di Formentera rispetto a quelle italiane, diminuzione dei lavoratori stagionali, niente “tutto esaurito” nelle località principali del belpaese e sullo sfondo un paese che, dopo la condanna di Berlusconi, vede riemergere le congenite incertezze politiche che il governo Letta era stato solo in parte in grado di lenire. Questo il quadro desolante che l’estate 2013 fornisce dell’Italia, da sempre considerato paese industrializzato ad alta vocazione turistica. Il lieve aumento di presenze di turisti stranieri registrato in queste settimane di altissima stagione è la conferma di un paese fermo, che fatica anche a prendersi le vacanze. La grave recessione che stiamo vivendo è il motivo principale di questi dati tristi ma non va sottovalutato il clima pesante che i nostri connazionali respirano andando in giro per il paese, motivo questo che li spinge a portare soldi dove non c’è questo spiacevole clima di caccia alle streghe e di ricerca forsennata di presunti evasori”, è una nota dai toni gravi quella che lancia Giuseppe Sarnella Presidente di Confimprese Turismo Italia alla luce dei numeri che certificano un’ estate di crisi e paure anche per il comparto turistico. “Qui serve un radicale cambio di passo, una cura shock perchè l’intero paese è gravemente malato. La crisi del turismo in piena estate è solo l’ennesima e amara conferma di questa agonia che prosegue inesorabile”, spiega Sarnella che invita il Governo Letta aprendere spunto dal modello statunitense, dove i cittadini posso scaricare dal proprio reddito molte spese, “il redditometro è un metodo che ha delle indiscusse positività ma inevitabilmente genera un clima di sospetti e paure e in parte può aver contribuito alle fughe dei turisti dalle località italiane. Dobbiamo far emergere il nero? E allora – prosegue Sarnella – si dia la possibilità al cittadino di scaricare dalla propria dichiarazione dei redditi le spese correnti come avviene negli Stati Uniti, questo porterebbe ad una naturale e spontanea emersione del sommerso con tutti i giovamenti del caso”.

c.s.

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