Scioglimento direzione provinciale PRI Reggio Calabria

Il segretario del Partito Repubblicano Italiano, dopo avere constatato l’assoluta carenza organizzativa relativa alle iniziative politiche repubblicane, considera tuttavia l’efficienza dimostrata per la costituzione e lo sviluppo di altre associazioni o movimenti; questi però, pur non configgendo statutariamente con gli obiettivi politici del PRI, determinano uno stato di confusione. Considerata altresì la totale assenza della segreteria amministrativa, anche in questo periodo in cui il segretario nazionale repubblicano si trova a Reggio Calabria per organizzare le Giornate Repubblicane che si terranno a fine agosto, e che avranno un respiro politico nazionale, si è giunti alla determinazione di sciogliere la Direzione Provinciale del PRI reggino, sulla base dei poteri conferiti al segretario del PRI dallo Statuto Nazionale.

In attesa dell’eventuale ratifica della Direzione Nazionale, nomina Paolo Raffa responsabile provinciale, fino alla celebrazione di un congresso straordinario, da tenersi prima di quello nazionale già previsto per fine Ottobre. A questa decisione si è giunti dopo un dibattito nella Direzione Provinciale, durante la quale tutti i componenti, anche se in forme diverse, si sono espressi per il commissariamento.

Va ricordato che la Direzione Provinciale era stata eletta dal Congresso all’unanimità: la stessa Direzione aveva eletto, sempre all’unanimità, Paolo Raffa Segretario Provinciale. Le scellerate dichiarazioni di questi giorni, arrivate da qualche esponente repubblicano che ricopre anche cariche nazionali, hanno gettato discredito tra le file del Partito in gran parte delle regioni italiane. Dal discredito vorremmo passare al credito con le manifestazioni di fine agosto.

Faremo di tutto perché le stesse siano coronate dal successo che siamo certi meriteranno, grazie anche all’importanza dei temi trattati. Tutte le iniziative organizzate in molti comuni contro lo scioglimento per mafia trovano la Segreteria Nazionale contraria, nel metodo e nel merito.

Il problema esiste, ma va valutato caso per caso. Non si può dare nemmeno lontanamente l’impressione che il PRI difenda, consapevolmente o meno, la mafia. La “moglie di Cesare” deve essere al di sopra di ogni pur minimo sospetto. Se anche solo i repubblicani dovessero dare questa sensazione, per dirla con Francesco Perri, che sarà ricordato nei prossimi giorni, “sarebbe come dire a un maomettano di andare a pregare in Chiesa”.

 

c.s.

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