Rito scozzese antico ed accettato :“Concordia Parvae Res Crescunt Discordia Maxime Dilabuntur”

(Con la concordia; le piccole cose crescono, con la discordia anche le più grandi si dissolvono”)

djNella prestigiosa ambientazione dei saloni di un noto albergo romano, fedelmente allestiti come un tempio della Massoneria di Rito Scozzese, si è tenuta il raduno annuale della Massoneria del Rito Scozzese Antico ed Accettato per la Giurisdizione Massonica Italiana, aperta a tutti i Fratelli Scozzesi dal 4° al 33° grado. La Massoneria del R.S.A.A. uno dei sovrani ordini iniziatici della massoneria, trae i suoi iscritti dai maestri (3° grado) del Grande Oriente d’Italia – Palazzo Giustiniani. Il Supremo Consiglio per la Giurisdizione Italiana, con la sede in Piazza del Gesù a Roma, è l’unico internazionalmente riconosciuto, e fu costituito nel 1805, storicamente il quarto mai costituito dopo quelli per gli Stati Uniti d’America – Giurisdizione Sud (Giurisdizione Madre del Mondo), Santo Domingo (poi estintosi come tale) e Francia. La riunione del 26 ottobre, in perfetta ritualità, ha visto l’iniziazione alla Massoneria Scozzese di “fratelli maestri” provenienti dalle Grandi Logge Simboliche del Grande Oriente d’Italia e dalle Grandi Logge di Bosnia-Erzegovina, Croazia e Serbia, anch’esse con una lunga tradizione massonica alle spalle ed in piena ripresa dopo la seconda guerra Mondiale, l’esperienza Titina, e le guerre “interetniche” della ex Jugoslavia. Il tempio Scozzese ha visto lavorare in fratellanza ed armonia fratelli provenienti da popolazioni (ora stati indipendenti) che si sono combattute duramente e fieramente dopo la scomposizione della Jugoslavia. E proprio all'”armonia” (armonia prima di tutto e sopra tutto) è stata dedicata l’allocuzione del Sovrano Gran Commendatore del R.S.A.A. Italiano, Luigi Milazzi il quale, essendo triestino, ben può comprendere la necessità e l’esigenza che l’armonia regni tra popoli vicini e confinanti anche se di differente etnia, religione e orientamento politico. Da un comunicato diffuso a tutte le Massonerie di Rito Scozzese del mondo, e redatto in inglese (che ovviamente non possiamo pubblicare) abbiamo tratto i punti salienti dell’allocuzione del Sovrano Gran Commendatore Luigi Milazzi. “”Prendendo la spunto da una citazione di Sallustio (“Concordia parvae res crescunt, discordia maxime dilabuntur” – “Con la concordia le piccole cose crescono, con la discordia anche le più grandi si dissolvono”) il prof. Milazzi , citando poi appropriatamente Jung, gli Atti degli Apostoli, Eugenio Bonvicini (autore di profonde opere di contenuto esoterico e di storia della massoneria), Pascal, la Bibbia, Magris e gli antichi rituali massonici, ha tenuto a rimarcare che una delle caratteristiche essenziali dei Massoni Scozzesi (come uomini e come Massoni) è quello di ricercare la conoscenza per apprendere, e per consentire al proprio spirito di evolversi. Questa predisposizione mentale obbliga i massoni scozzesi ad accettare tutti i punti di vista, tutte le esperienze, anche se differenti dalle loro, in quanto il Rito Scozzese avvalora nei fatti di avere una tendenza eclettica, tesa a fare tesoro di quanto di meglio il pensiero umano ha prodotto, per stimolare ed esortare il ricordo e lo studio senza fare predilezioni dogmatiche. Lo strumento fondamentale che i massoni usano per migliorarsi, lo studio e l’interpretazione dei simboli, deve confrontarsi con le dissomiglianze delle tradizioni: la massoneria operativa, le tradizioni cavalleresche, quella religiosa e templare, la tradizione mistica e quella alchemica, lo gnosticismo. Il fatto che le singole comunioni massoniche nazionali tendano a privilegiare l’una o l’altra corrente tradizionale, non rappresenta un ostacolo, ma una ricchezza, in quanto i punti di unificazione e aggregazione sono la fratellanza e la tolleranza, costruite sull’uso degli stessi simboli. Gli ideali universali che tutte le massonerie condividono giungono da diverse fonti, la Bibbia, la tradizione Cristiana, la filosofia greca, la civiltà egizia, ma anche dalle più contemporanee rivoluzioni scientifiche e dall’età dell’illuminismo.  I massoni non hanno la “benedizione” della rivelazione che viene dalla fede religiosa, e quindi possono contare solo su se stessi nella ricerca della verità attraverso il proprio miglioramento: non hanno bisogno della speranza per iniziare, e non hanno bisogno del successo per perseverare””.

Una cena di Gala, a cui hanno preso parte anche le signore, ha concluso l’evento.

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