Riapriranno le “case chiuse” ?

prostituteSi è prepotentemente riaperto in Italia il dibattito  riguardante la riapertura delle “case chiuse” che furono eliminate dalla legge Merlin il 20 settembre del 1958. Dalla Regione Lombardia parte ufficialmente la proposta di abolire quella legge che da vita oggi  purtroppo vita allo sfruttamento della prostituzione e al degrado sulle strade. Quest’ultime sono affollate dalle professioniste del sesso,per lo più di nazionalità straniera, sia nelle ore diurne che durante le ore notturne. La proposta, è partita dalla Lega Nord che ha trovato avallo in altri partiti del centrodestra, sarà presentata nei dettagli  dal capogruppo del Carroccio Massimiliano Romeo dal consigliere di Forza Italia Giulio Gallera,  dal presidente della Lista Maroni Stefano Bruno Galli e dal capogruppo di Fratelli d’Italia Riccardo De Corato. L’idea  sarebbe  quella di sfruttare l’articolo 75 della Costituzione che prevede la possibilità di indire un referendum popolare al quale necessiterebbero la raccolta di 500 mila firme, oppure che la  richiesta  avanzata da cinque consigli regionali. La proposta deve essere valutata seriamente alla luce di molti fattori tra loro concatenati, un “ritorno al passato” renderebbe più umana la condizione di queste donne oggi per lo più sfruttate, darebbe  dei controlli sanitari certi alle operatrici tramite le ASL di conseguenza diminuirebbero le malattie sessualmente trasmissibili, le strade tornerebbero ad essere decorose anche per i bambini che vi passeggiano coi genitori, sarebbe un forte colpo alla microcriminalità che trova terreno fertile tra le lucciole “indifese” e non ultimo l’aspetto fiscale cioè il cospicuo reddito esentasse che viene generato dalla prostituzione nel nostro paese. Il mercato del sesso è l’unico settore ad aver risentito in maniera minima della crisi economica. E’ facile intuire che una prostituta guadagni tra i 5000 e i 6000 euro al mese. In passato vi furono anche delle ordinanze emesse dai sindaci di alcune città italiane in base alle quali si prevedeva una cospicua multa per il cliente che fosse stato trovato ad intrattenersi con una prostituta ma sono stati provvedimenti che hanno avuto solo un effetto di breve durata. Certo perché si torni a parlare di case di tolleranza, occorre fare riflessioni profonde e non lasciarsi imbrigliare da ipocrisie, falsi precetti religiosi e interessi politici. Con questa proposta avanzata dal centrodestra lombardo ma adattabile a tutte le regioni italiane, specie quelle meridionali, si vuole non solo chiedere l’abolizione della legge Merlin ma anche  la creazione di vere e proprie cooperative di professioniste del sesso, riconosciute dallo Stato e soggette al pagamento delle tasse per le quali sarà, com’è normale per tutte le categorie, rilasciata fattura o scontrino.

 

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About the Author: Fabrizio Pace

Fabrizio Pace è giornalista e direttore del quotidiano d’Approfondimento on line www.IlMetropolitano.it e dell’allegato magazine di tecnologia e scienza www.Youfuture.it.