Reggina: un pari che serve a poco

mister atzori
mister atzori

di F.C. – Mi perdoneranno gli estimatori di Atzori ma oggi, al netto delle deficienze strutturali della Reggina, più volte denunciate su queste pagine, ciò che fa pensare “strano” é la conduzione delle scelte che di volta in volta ci propone il mister. Guardando la formazione di Cesena, partita in cui la Reggina non é proprio scesa in campo, e quella ancora prima col Siena, o quella col Brescia, tutte perse peraltro, oggi, dopo la partita con gli irpini, nella lettura delle formazioni e dei cambi effettuati in corsa dal coach amaranto, leggiamo una straordinaria varietà di moduli e ruoli di volta in volta propinati e rivoltati. Per la prima volta nel calcio assistiamo al tourn-over verticale. Già, perché oltre a far ruotare gli uomini, il nostro mister fa ruotare i ruoli, così troviamo un Fischnaller che da punta a Cesena si ritrova appena 5 giorni dopo a fare l’interno sinistro di centrocampo; troviamo un Di Lorenzo da centrale puro difensivo passare ad ala destra, uno Sbaffo che da trequartista, dopo aver fatto anche l’ala sinistra con Castori, oggi si é ritagliato un posto alla Pirlo da registra basso (dove comunque non ha sfigurato). Troviamo un (generosissimo) Maza che dalle retrovie della panchina, dove era stato relegato da mesi, arriva a trovare un posto da titolare nel duo offensivo. Louzada da (addirittura) titolarissimo col Cesena a dimenticato in panchina. Uno Strasser che sebbene abbia fatto vedere che, se vuole, i piedi li ha, da centrale difensivo “fuori ruolo” commette l’ingenuità del rigore fatale. E in tutto ciò Gerardi, l’unico centravanti in rosa, per carità nessuna dote speciale gli viene riconosciuta, che comunque ha di tanto in tanto marcato il tabellino nonostante le poche presenze, che parte sempre dalla panchina. In tutto ciò registriamo una buona Reggina, almeno come approccio alla gara e il gol al minuto 1, di pregevole fattura del sempreverde Di Michele, porta in discesa la gara per gli amaranto. Ma la squadra ospite, infarcita di calciatori di appena sufficiente livello, disegna sempre meglio col passare dei minuti, geometrie tipiche di chi ha la consapevolezza di ciò che fa. Il rigore dato ai lupi d’Avellino é forse generoso ma sostanzialmente premia sia il prima che il dopo la sua realizzazione per la tanta generosità messa in campo dai ragazzi di Rastelli. I nostri corrono tanto ma corrono male, nessuno che sappia bene il da farsi e così, anche col chiaro segnale dato dalla panchina togliendo Di Michele per un sempre più stralunato Cocco a 10 minuti dalla fine, gli 11 reggini tirano i remi in barca per portare a casa il misero punticino. Ecco che questo ennesimo passo falso della Reggina, sebbene con un punto aggiunto alla misera classifica, porta con se ancora molte ombre. Guardandosi attorno infatti, vediamo che una terza in classifica come l’Avellino, con gente “normalissima” come Peccarisi, d’Angelo, Zappacosta, Bittante o Schiavon, ma con una idea precisa di gioco e (probabilmente) con una società forte e precisa alle spalle di un tecnico giovanissimo come Rastelli (che giocó nella Reggina di serie A di Mutti assieme al nostro Di Michele), in questa serie B non elevata, si difende bene e rende moltissimo. Siamo convinti di non avere la rosa più scarsa della serie B ma siamo altresì convinti che le scelte societarie con gli acquisti senza senso dell’ultima settimana del mercato estivo, che le idee sempre più appannate del mister, siano un male ben peggiore della poca qualità dei calciatori. Si perché nel lungo mese di gennaio, durante il mercato che verrà, una rosa la si può anche impreziosire ma l’aria che si respira al Sant’Agata e di conseguenza al Granillo non la si può modificare al mercato di riparazione. Infatti, se l’anno scorso la Reggina si salvò all’ultima giornata con 49 punti, 12 vittorie e 15 sconfitte, oggi a 22 giornate dalla fine con soli 14 punti, 3 vittorie e 12 sconfitte realizzate, per arrivare alla stessa classifica della stagione passata occorrerà fare 35 punti ovvero qualcosa come 8 vittorie e 11 pareggi, cioè occorrerà realizzare un girone di ritorno da prima in classifica o quasi. Come detto, quei 3/4 giocatori di categoria che necessitano a questa squadra si possono anche trovare al mercato ma cambiare il trend negativo di questo mister e di questa dirigenza, pare cosa ben più ardua. Intanto domenica é già scontro salvezza a Terni. Il dubbio resta: chi giocherà in attacco? E da esterno destro? Da interni a centrocampo? Sbaffo verrà dirottato in un altro ruolo dopo aver ricoperto la seconda punta, il trequartista, l’ala e il regista? Gerardi avrà una possibilità di giocare dall’inizio? Probabilmente lo scopriremo a pochi minuti dall’inizio del match anche se qualcuno scommette in un dimenticato Caballero propinato come seconda punta…

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About the Author: Redazione ilMetropolitano