Non è un momento facile per il movimento regionale

di Giuseppe Dattola  – Il 2014 è cominciato da poco ma le stagioni del basket sono entrate nel vivo. Anche in Calabria, le principali realtà cestistiche si stanno dando battaglia con l’obiettivo di prepararsi al meglio per il rush finale  delle varie regular season che comincerà fra qualche settimana. Sappiamo tutti che non è un momento facile per il movimento regionale. I motivi sono tanti e vanno segmentati in varie parti. Intanto; c’è un problema strutture: gli impianti o sono inutilizzabili oppure le società non riescono adeguarsi alle spese previste per poterli utilizzare.
Le tariffe decise dagli enti hanno raggiunto quote inimmaginabili fino a qualche anno fa e questo rallenta l’attività, soprattutto quella giovanile con tante compagini che provano a portare avanti progetti di crescita delle nuove leve ma poi si devono fermare perché non riescono a far quadrare i conti. Impianti che costano troppo oppure che sono incessabili per cavilli burocratici (il Botteghelle) oppure che sono fermi da quasi due anni e che non si sa quando potranno riospitare eventi sportivi (il Palacalafiore) con la principale formazione del basket calabrese costretta o a giocare al Pianeta Viola, impianto non omologato per una squadra di legadue, oppure ad emigrare a Vibo come è successo nelle ultime settimane. Il presidente Muscolino sta facendo grossi sacrifici per far rimanere in alto la compagine neroarancio ma potrebbe prima o poi stancarsi se queste difficoltà non verranno superate.
La Viola arranca in classifica anche perché ha avuto un’infinita serie di problemi, primo fra tutti quello relativo al parquet di gioco. Dopo i neroarancio, ci sono i cugini della Vis che giocano in serie C e che stanno portando avanti alcune idee importarti anche se non è facile neanche per il sodalizio del presidente Gemelli fare pallacanestro in questo momento ma la voglia e l’ambizione di crescere c’è ed è dimostrata dai fatti, basti pensare che, neanche dieci anni fa, la Vis giocava in promozione ed adesso sogna palcoscenici di prestigio. Un altro problema del basket calabrese sono i costi di tesseramento e per adempiere alle nuove normative per iscriversi richieste dalla federazione.
Tante società, ogni estate, devono alzare bandiera bianca parchè non riescono a stare dietro ai Nas ed alle tasse gara; la federazione centrale fa orecchie da mercante e quella regionale sicuramente potrebbe gestire meglio alcune situazioni. Il riconfermato presidente Labbozzetta ci mette passione ed impegno ma forse la FIP Calabria non ha capito che non è più la pallacanestro di vent’anni fa che registrava numeri eccezionali sia di tesserati che di adesioni ai vari campionati mentre adesso si fa la conta delle squadre che si iscrivono ai tornei basti pensare che la Serie C regionale da due anni, vede ai nastri di partenza soltanto dieci sorelle mentre il settore giovanile non si sviluppa come si sperava e le varie selezioni prendono batoste quando valicano i confini regionali a parte qualche grande risultato conseguito dalla Scuola Basket Viola grazie all’ottimo lavoro di Pasquale Iracà e del suo staff, sposando perfettamente la politica di Muscolino che sta investendo tanto sul vivaio. . come detto dunque, risultati e cifre che fanno impallidire se si pensa agli anni’90 ed all’inizio del nuovo millennio.
Cosa fare? Servirebbe sicuramente una riflessione da parte di tutti coloro che operano in questo sport: Il basket è in crisi non solo in Calabria ed in questo momento ci vorrebbe la forza delle idee dato che sono esaurite le forze economiche. Altrimenti saremo qui a fare approfondimenti di questo tipo ed a rimpiangere i tempi passati quando la Calabria era la regina della palla a spicchi meridionale e faceva invidia a grandi piazze del nord Italia. Sembrano passati secoli invece, purtroppo, no.

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