Ipotesi di difficile realizzazione. Intanto partiamo dal semplice coordinamento tra gli Aeroporti calabresi

logo provincia di reggio calabriaL’inserimento del Tito Minniti fra gli scali di interesse nazionale all’interno del Piano Nazionale degli Aeroporti presentato nella sua informativa dal Ministro Lupi è senza dubbio una bella consapevolezza delle reali potenzialità dell’Aeroporto dello Stretto. Ad intervenire  Mario Candido, titolare della delega ai trasporti della Provincia di Reggio Calabria Vengono ripagati in parte, anche se ancora non basta a dire il vero,  – sottolinea Candido – gli enormi sforzi e sacrifici compiuti dall’Amministrazione Provinciale guidata dal Presidente Raffa e dalla SO.G.A.S. SpA. Come Provincia abbiamo subito puntato decisi sull’Aeroporto dello Stretto. Senza dubbio al Presidente Raffa va il principale merito di aver scelto gli uomini giusti al momento giusto cui affidare il delicato compito di risollevare le sorti di una società, la Sogas SpA, che altrimenti pareva irrimediabilmente segnata verso il baratro. Nel 2011 – ricorda l’Assessore Candido –  l’Aeroporto dello Stretto era in predicato addirittura per il ritiro della concessione da parte dell’Ente Regolatore. Debiti pesantissimi ereditati dal passato nonché  ulteriori evidenti difficoltà stavano affossando il nostro aeroporto. L’avvento di un Piano Industriale serio e credibile, l’indispensabile supporto economico da parte della Provincia –  mai venuto meno anche quando si è trattato di anticipare ben 800 mila euro in luogo di altri due soci inadempienti come la Regione Calabria e la Provincia Regionale di Messina – il buon senso dei lavoratori disponibili anche a qualche sacrificio pur di salvaguardare il proprio posto di lavoro, nonché scelte coraggiose da parte del management, soprattutto nell’ottica del contenimento dei costi e nella razionalizzazione delle risorse, hanno giocato un ruolo determinante per fare inserire il nostro scalo, dapprima nel Piano sugli Aeroporti del Ministro Passera e quindi, oggi, nelle previsioni del Ministro Lupi quale Aeroporto di interesse nazionale. La vera scommessa oggi si gioca su più fronti. Il Gestore, giustamente, chiede di essere messo definitivamente nelle condizioni di poter competere sul mercato alla pari con gli altri aeroporti. Ricordiamo gli iter che attualmente vedono ancora silenti Enac e Ministero Infrastrutture e Trasporti in ordine alla definitiva formalizzazione dell’avvenuta mitigazione delle limitazioni prima esistenti nonché il previsto rilascio della relativa concessione totale o ventennale. Due requisiti fondamentali perché l’Aeroporto dello Stretto possa aprirsi realmente al mercato delle compagnie aeree e della charteristica, consolidare la presenza dei vettori già operanti, Alitalia in primis e, soprattutto, riuscire ad avere il giusto appeal e valore in un processo di privatizzazione parziale dello scalo. In seconda analisi c’è il ruolo determinante che gli enti territoriali, a partire dalla Regione, devono iniziare a giocare in modo concreto e deciso. Esiste una recente iniziativa sul fronte regionale – aggiunge Candido – con relativa ripartizione di ben due milioni di euro che la Regione sta mettendo in campo in materia di intermodalità. Ebbene speriamo non si abbiano a ripetere esperienze simili a quelle che stiamo già vivendo con il consorzio Metromare.. Speriamo che si capisca una volta per tutte che l’Aeroporto non può che essere baricentrico rispetto ai diversi sistemi di trasporto intermodale che si intende promuovere. Qualche esempio? Esiste una fermata RFI dedicata. Sono stati spesi molti soldi pubblici. Ma ancora a quanto pare manca la volontà che la stessa funzioni alla perfezione, orari dei treni decisamente non allineati rispetto alla programmazione dei voli, servizio di trasferimento affidato unicamente alla buona volontà di Sogas nel garantire in via suppletiva un servizio on demand senza alcun tipo di interessamento di Atam in proposito. Come Amministrazione Provinciale –  evidenzia Candido – nell’ambito delle nostre rispettive competenze abbiamo promosso una idea, poi risultata essere vincente, che speriamo fornisca presto i suoi frutti coincidente con l’avvenuto finanziamento del PISL MEGLIO MUOVERSI – MUOVERSI MEGLIO appunto in tema di mobilità intercomunale. L’Aeroporto in tale progettualità avrà di per sé un ruolo centrale. Si leggono, infine, tesi contrapposte sulla ipotesi di una Società Unica per la gestione dei tre scali. Addirittura si vorrebbe fare attribuire allo stesso Ministro Lupi simili dichiarazioni di intenti. Non ci pare affatto che le cose stiano così.  Non ci pare ci siano oggi le condizioni per una effettiva realizzazione di questa previsione. Ad ogni buon modo  – conclude Candido – la nostra idea è che sicuramente quello che davvero può servire sia partire piuttosto dal semplice coordinamento fra i tre aeroporti calabresi. L’Aeroporto dello Stretto e lo scalo pitagorico, peraltro, ci risulta abbiano già sottoscritto un preciso accordo di Rete che, al momento non pare stia dando grandi frutti. L’idea di strane fusioni a freddo tra società diversamente partecipate, pubblico – private e interamente pubbliche, con diverse caratteristiche e numeri di bilancio, sicuramente tecnicamente sarà pure possibile ma senza dubbio di difficile realizzazione. Soprattutto in un periodo in cui le risorse non sono più così cospicue per poter azzerare il passato di ognuno degli aeroporti e ripartire da capo.  Occorre piuttosto che molti dei buoni propositi che spesso riempiono le pagine dei quotidiani, nonché le dichiarazioni di maniera da varie parti rilasciate si traducano in azioni concrete e utili. Come Provincia lo abbiamo fino ad oggi sempre fatto, almeno da quando c’è il Presidente Raffa e continueremo a farlo. Ad altri adesso il compito di mettere da parte i qualunquismi e passare dalle parole ai fatti.

Comunicato Stampa Provincia di Reggio Calabria

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