Commissione prefettizia comune di Reggio Calabria: quali risultati a distanza di 15 mesi dal loro insediamento?

Strutture sportive inutilizzate di Parco CasertaAvevamo auspicato, noi Repubblicani, che le nostre previsioni non si realizzassero, temevamo, infatti, che il commissariamento di Reggio sarebbe stato un provvedimento infangante senza utilità ma, per il bene della città stessa, avevamo dato la nostra disponibilità a sostenere il lavoro dei commissari, senza sterili polemiche e con spirito costruttivo.

Oggi, però, un bilancio si rende necessario e, alla luce di quanto rileviamo, purtroppo, i frutti di mesi di lavoro non sembra siano esaltanti, anzi tutt’altro: una città piegata su se stessa, con l’aggravante della disillusione dei cittadini vessati oltremodo anche nella loro dignità, costretti a pagare un prezzo più alto delle loro responsabilità, oltre le colpe della politica stessa.

Rimasti insoluti la maggior parte dei problemi, stiamo a chiederci, noi Repubblicani, perché, alla luce del degrado che la città presenta, frutto evidentemente di un’azione amministrativa non all’altezza, si chieda la concessione di una proroga al commissariamento?

Un’enorme voragine finanziaria cui non si riesce a far fronte in alcun modo con la spada di Damocle del dissesto a pendere su qualsivoglia programma futuro; un gravoso prestito contratto per sanare debiti pregressi da pagare nei prossimi trent’anni; tasse su tasse, con aliquote massime rispetto al resto del paese, per servizi inesistenti e, quando presenti di scarsa qualità; nessun piano di sviluppo per l’economia locale, ridotta all’osso, senza alcun sostegno programmatico e senza la prospettiva dell’avvio della città metropolitana.

Questo e altro è oggi Reggio. Condizioni di degrado generalizzato, morale, culturale, sociale ed economico, che sfiduciano i reggini e allontanano le coscienze delle nuove generazioni dall’ipotizzare un qualsiasi futuro “in situ”. Ulteriori sei mesi di proroga commissariale, quindi, potranno risolvere questi problemi o serviranno soltanto a rimandare nel tempo le soluzioni che non si è stati capaci di trovare e che probabilmente non ci saranno nemmeno tra centottanta giorni?

Locali in abbandono della 2^ circoscrizioneCi domandiamo, noi Repubblicani, al di la delle vicende che hanno animato la protesta cittadina nell’ultimo periodo, TARES, PEO, SOCIETA’ PARTECIPATE e altro, perché non si è riuscito ad affrontare, e magari risolvere, temi per così dire più semplici? Perché lasciare all’abbandono la struttura destinata a locali sportivi (palestra, piscina, fitness) di Parco Caserta? Perché, una volta tornata nelle disponibilità del comune, dopo le note vicende giudiziarie, non si è provveduto celermente ad affidarla a nuovi gestori, preferendo invece, lasciarla totalmente inutilizzata, con le immaginabili conseguenze per l’efficienza della struttura stessa? E perché non sono state cercate soluzioni per l’immobile, ormai completamente degradato, di quelli che avrebbero dovuto essere i locali della nuova II^ circoscrizione nei pressi di Piazza del Popolo, così come nessuna soluzione è stata cercata per l’indecorosa, oltre che rischiosa, situazione del cantiere lavori del piazzale della Libertà? L’elenco delle “insolute” sarebbe lunghissimo – viene da chiedersi, invece – visto il perdurare delle situazioni, se e con quale piglio, durante la gestione commissariale questi temi sono stati affrontati. Perché lo stato, ora in prima linea con i suoi “rappresentanti istituzionalizzati” non abbia assunto determinazioni per portare a soluzione questi problemi , sicuramente figli del malgoverno politico precedente e che ora a rigor di logica avrebbero potuto e dovuto essere risolti?

Piazzale Libertà in completo stato di abbandonoAppare evidente, quindi, che non sono stati quindici, non saranno diciotto e nemmeno ventiquattro mesi di commissariamento a risolvere i problemi di questa città, e non sarà nemmeno la politica dei partiti chiusi nelle vecchie logiche di potere a dare soluzioni. Servono partiti e uomini che realmente si mettano al servizio del territorio e della collettività in genere. Si creino alleanze e coalizioni, ma su programmi e progetti per il territorio. Si abbandonino le improduttive dialettiche che ci hanno condotto fin qui, ad un punto di non ritorno; esse sono state superate dalla storia, di questa città, di questo paese. I reggini questa volta sapranno discernere e quindi scegliere. La politica è avvertita.

Si torni a votare, dunque, si riconsegni la città al governo politico; lo stato vigili, controlli e intervenga se necessario – lo chiediamo con forza e con convinzione noi Repubblicani – ma la politica torni ad essere, con i suoi rappresentanti eletti democraticamente, motore e governo del territorio.

COMUNICATO STAMPA PAOLO RAFFA SEGRETARIO PARTITO REPUBBLICANO ITALIANO – REGGIO CALABRIA

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