Commemorate le vittime delle Foibe

striscioneAnche quest’anno, nel solco della tradizione, su iniziativa del Centro Studi Tradizione e Partecipazione (CSTP) e dell’Associazione “Reggionamenti”, si sono commemorate le vittime delle foibe presso l’area archeologica “Griso-Laboccetta” di Reggio Calabria. L’iniziativa ha avuto luogo dove già dal 2005 “Reggionamenti” ha posto una targa commemorativa della studentessa istriana, Norma Cossetto, assurta a simbolo del martirio delle foibe.

Norma Cossetto, medaglia d’oro al valor civile, venne sequestrata, violentata e poi assassinata dai partigiani comunisti slavi che spadroneggiavano nel periodo 1943/45 in Istria sequestrando nelle loro case uomini, donne, vecchi e bambini di etnia italiana e di religione cristiana gettandoli poi, talvolta ancora vivi, nelle cosiddette foibe, delle profondissime cavità naturali dell’altopiano carsico dove morivano tra atroci sofferenze. Giuseppe Agliano – presidente del Centro Studi Tradizione e Partecipazione – ed Augusto Borbotti – Presidente dell’Associazione “Reggionamenti” – hanno all’unisono ricordato che quella delle foibe fu “una tragedia tutta italiana ove si consumò da parte dei partigiani comunisti slavi un autentico genocidio nei confronti della inerme popolazione italiana del confine orientale della Patria. Questo pezzo di storia, questo assassinio di massa che provocò la morte di 20 mila italiani e l’esodo di 350 mila istriani, dalmati e giuliani dalle loro terre e dalle loro case – hanno affermato Agliano e Borbotti – è stato per oltre sessant’anni sottaciuto o minimizzato dalla storiografia di sinistra imperante in Italia e solo grazie ad un governo di centrodestra, nell’anno 2004, si è provveduto, attraverso una legge dello Stato, ad ufficializzare quest’immane massacro istituendo il “Giorno del Ricordo” e fissandone la data per il 10 Febbraio di ogni anno.

Ogni anno – hanno concluso Agliano e Borbotti – i militanti della destra reggina si considerano impegnati a ricordare ai cittadini ed alle giovani generazioni la tragedia delle foibe, affinchè il sacrificio di questi 20 mila italiani assassinati dai partigiani comunisti slavi e dei 350 mila esuli possano servire da monito acchè mai più si ripetano siffatti metodi conflittuali di natura politica, ideologica, etnica e religiosa.”

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