Sanremo: al via il Festival della canzone italiana

L’attesa quella di ogni anno, la delusione invece, sempre maggiore. Il 64° Festival di Sanremo, almeno nell’esordio,  è stato infatti al di sotto delle più nere aspettative. Se per molti decenni è stato il fattore unificante di intere famiglie, che si radunavano per ascoltare in anteprima i capolavori della musica italiana, negli ultimi anni è diventato invece il Festival rappresentativo di “pochi eletti” a partire dal cast che, Fabio Fazio ha voluto fortemente al seguito, traslandolo da “Che tempo che fa”: dall’ ormai inseparabile Littizzetto, all’ ospite Massimo Gramellini, passando per il fedelissimo regista Duccio Forzano.

L’attenzione maggiore si è concentrata, ancor prima dell’inizio, sulla presenza imperante di Beppe Grillo, che, pur sottolineando il suo ruolo di spettatore, non resiste al richiamo delle telecamere e si rivela più invadente e fuori luogo che mai, tenendo un comizio appena fuori dal teatro che non risparmia nessuno, un elenco di critiche ed accuse a partire da mamma RAI definita dal comico “la principale causa di disinformazione”  e ancorala principale responsabile del disastro economico, politico e sociale di questo Paese”, accusa poi i giornalisti di essere dei “walking dead” (morti che camminano) perché anziché informare, disinformano, dimenticandosi forse che alla prima deve il suo debutto nel mondo dello spettacolo, quando ancora la politica non faceva parte del suo repertorio, ed ai secondi la notorietà degli ultimi anni.

Chiusa la parentesi Grillo, si apre finalmente e a fatica il sipario, e su di un palco povero di fiori e minimalista, Fazio si appresta a recitare un monologo sulla bellezza ma viene interrotto dalla protesta di due lavoratori della terra dei fuochi senza stipendio da ormai 16 mesi,  che minacciano il suicidio gettandosi dalla balaustra, un deja vù per gli spettatori, che rimanda al ’95 quando un lavoratore bolognese venne salvato dall’allora presentatore Pippo Baudo. Contestazione che lascia non pochi dubbi sulla sua veridicità e affrontata con parecchie difficoltà da Fabio Fazio che alla fine riesce a far rientrare l’ allarme e passa al tributo in occasione del compleanno di Fabrizio de Andrè omaggiato da Ligabue col brano “Creuza de mä”.

Finiti i colpi di scena, il Festival prosegue con la rassegna musicale e gli ospiti, gli artisti in gara in questa prima serata sono stati i big. Si comincia con Arisa e Frankie Hi-Nrg, che propongono due brani a testa e affidano alla votazione la scelta del brano ufficiale da esibire nella serata di giovedi e con cui gareggiare.

La prima ospite è Letizia Casta, che si improvvisa cantante e ballerina per una tediosa mezz’ora che vede coinvolto anche il conduttore in un siparietto poco entusiasmante. Continua la rassegna col ritorno di Antonella Ruggero,  Raphael Gualazzi, che danno forse quel qualcosa in più, artisticamente parlando, senza però segnare la vera svolta.Svolta che invece tenta di dare la seconda ospite: Raffaella Carrà, che con la sua vitalità risveglia gli spettatori ormai assopiti, si esibisce in due playback intrattiene e diverte, anche se con un look che, per i suoi 70 anni, ci ricorda che ogni cosa ha suo tempo. Poi, per non rischiare di divertire troppo si ritorna agli artisti in gara: Cristiano De Andrè, i Perturbazione e infine Giusy Ferreri, intervallati dall’ultimo ospite della serata Cat Stevens.

Un festival pacato, che nel giorno dopo la prima, fa parlare di sé più per l’aspetto politico che per quello canoro, nella sua forse troppa sobrietà, che non si rispecchia di certo nei cachet, (600 mila e 350 mila euro per cinque serate in diretta tv al conduttore e alla sua spalla), speriamo si possa riprendere nelle prossime quattro serate e regalarci qualche emozione in più.

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