IL TAR Lazio rigetta ricorso di 17 associazioni contro la centrale

IL TAR LAZIO DA’ RAGIONE ALLA SEI

Il Comitato per il Sì alla Centrale a Carbone di Saline Joniche esprime enorme soddisfazione per il contenuto della sentenza n. 02212/2014, appena depositata, con cui la Terza Sezione del Tar Lazio ha rigettato il ricorso presentato da un gruppo di associazioni contro il progetto SEI.Saline

I giudici amministrativi (Presidente Franco Bianchi, relatore Francesco Brandileone) hanno respinto nel merito tutti i motivi di ricorso presentati dal Consorzio di Produttori di Bergamotti Biologici “Bioassoberg”, dalle associazioni Preziosa Zavettieri, Pame Ambro, AIAB Calabria, Calabriamaica, Gruppo Archeologico Valle dell’Amendolea, GAL Area Grecanica, dalle cooperative Satyroi, La Ginestra, Naturaliter, San Leo, I-Chora, Pucambù, La Nostra Valle, dall’azienda agroturistica Il Bergamotto, dall’Agenzia per lo sviluppo del turismo rurale della Calabria Grecia, dalla Confederazione Italiana Agricoltori di Reggio Calabria. Il ricorso era stato proposto contro la Presidenza del Consiglio dei Ministri, il Ministero dell’Ambiente e quello dei Beni Culturali, contro la SEI Saline Energie Ioniche S.p.A. e nei confronti dei Comuni di Montebello Ionico, Melito Porto Salvo, Condofuri, Motta San Giovanni e Regione Calabria.

BOCCIATA LA REGIONE CALABRIA

La Regione Calabria, che aveva cercato di lavarsene le mani, esce a pezzi dalla sentenza del Tar Lazio che ha censurato pesantemente l’operato della Giunta del Governatore Scopelliti.

Si legge nella sentenza: “Alla Regione Calabria è stata regolarmente garantita l’effettiva possibilità di partecipare al procedimento di VIA e correttamente l’Autorità centrale ha preso atto della volontà della Regione di non fornire alcun contributo istruttorio ed ha, quindi, concluso la procedura di VIA con un provvedimento espresso”. Tutto questo in base all’art. 25 comma 3 bis del D. Lgs. 152/2006 che stabilisce che qualora la Regione non si sia espressa nei termini previsti ovvero abbia manifestato il proprio dissenso, l’autorità competente procede con provvedimento espresso e motivato il procedimento di valutazione dell’impatto ambientale”. La Regione ha fatto male i suoi conti e ha sbagliato. Il rifiuto della Giunta Scopelliti – scrive il TAR Lazio – doveva essere espresso al tavolo del Ministero dello Sviluppo Economico e non durante l’istruttoria, come invece è avvenuto. Infatti in questo modo, dice il Tar, il no dell’Ente “deve ritenersi irrilevante sia ai fini della procedura di Autorizzazione Unica della Centrale, sia a maggior ragione ai fini dell’endoprocedimento di VIA”.

SALVAGUARDATA LA SALUTE

Il COSICE esulta perché, come diceva un vecchio adagio, c’è un giudice a Berlino.

Il decreto del Ministero dell’Ambiente che ha stabilito “la compatibilità ambientale e l’autorizzazione integrata ambientale” del progetto SEI è perfettamente legittimo nella forma e nella sostanza.

Secondo il TAR Lazio, risulta “del tutto destituito di fondamento il motivo di gravame relativo alla carente e insufficiente istruttoria in ordine ai potenziali effetti dannosi sulla salute” dei cittadini.

In particolare, spiega la sentenza 02212/2014, che la Commissione Tecnica per la Verifica di Impatto Ambientale ha rilasciato un parere molto preciso da cui si evince che:

  • Sono stati analizzati e valutati “analiticamente tutti gli aspetti del progetto presentato dal proponente” legati alla pianificazione territoriale e paesistica della Regione, alla pianificazione urbanistica comunale e alla pianificazione europea e nazionale.

  • Il progetto appare “coerente con la normativa nazionale relativa alla tutela delle acque e alla gestione delle risorse idriche”.

  • “L’esame dei risultati ottenuti nei rilievi dello stato attuale di qualità dell’aria nell’area interessata e nelle simulazioni in fase di esercizio della Centrale, in relazione a un potenziale rischio per la popolazione legato principalmente alle emissioni di gas e polveri in atmosfera” conduce a conclusioni tranquillizzanti.

SALVAGUARDATO L’AMBIENTE

Per quanto riguarda la tutela dell’ambiente, nella sentenza del TAR Lazio 02212/2014 si parla di “assenza di situazioni di superamento dei limiti di qualità dell’aria per tutti gli inquinanti esaminati”.

  • Le emissioni rimangono nei limiti di legge, ferma restando la necessità di un “accurato sistema di monitoraggio della qualità dell’aria” che noi, cittadini di questa terra, per primi chiediamo e che certamente la SEI ha previsto nel suo progetto.

  • L’opera non interessa direttamente nessuno sito interesse comunitario.

  • Gli effetti sull’ecosistema saranno “di impatto basso o trascurabile”.

ALTRI MOTIVI RIGETTATI

Sono stati rigettati tutti gli altri motivi del ricorso dal TAR Lazio.

Dicono i giudici:

  1. La procedura d’impatto ambientale si è conclusa correttamente perché, in presenza di un contrasto tra i pareri del Ministero dei Beni Culturali e quello dell’Ambiente, la legge 400/88 prevede “il deferimento della decisione della questione al Consiglio dei Ministri” come effettivamente avvenuto.

  2. L’area dell’ex Liquichimica va considerata area industriale dismessa, qualificazione che “ha come presupposto la previa progettazione e realizzazione dell’impianto, ma non richiede che questo sia anche entrato in funzione, bensì solo che esso non sia più utilizzato per le attività per le quali è stato realizzato; il che non esclude la possibilità di utilizzazioni diverse da quelle originarie”.

  3. Il vincolo idrogeologico esistente “è rispettato”.

  4. Il sistema tecnologico proposto dalla SEI “risulta essere quello che attualmente meglio soddisfa i diversi criteri”.

  5. L’aspetto della sismicità dell’area “è stato accuratamente valutato dalla Commissione tecnica”

  6. La presunta violazione del principio dello sviluppo sostenibile riguarda interessi pubblici “insindacabili da parte del giudice amministrativo”.

  7. Infine, “in assenza di un piano energetico nazionale aggiornato”, è ammessa la costruzione di centrali termoelettriche alimentate a carbon fossile di nuova generazione se allocate in impianti industriali dismessi purché rispettino determinate specifiche prestazionali”.

Una vittoria netta e un’affermazione su tutta la linea del fronte del si con la Terza Sezione del TAR Lazio che pone fine alle menzogne e mistificazioni di chi fino a oggi si è opposto alla realizzazione del progetto SEI.

Comitato del Si alla Centrale di Saline J.

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