Implosione o esplosione?

spazio28\02\2014  – Come è uso e costume M5S, la “rete” ha votato, o meglio il popolo “grillino” si è espresso ed ha decretato l’espulsione di Quattro senatori cacciati nel corso di un’assemblea trasformata in ordalia, una decina almeno pronti a lasciare il partito e a formare un loro gruppo, e l’emorragia di deputati non sembra finire. “Caro Federico, ti comunico la mia decisione di lasciare da oggi il gruppo parlamentare del Movimento 5 stelle. Resto a disposizione per ogni eventuale chiarimento. Riguardo al post pubblicato ieri sera su Facebook da Luigi Di Maio su di me, ti pregherei di procedere ad una smentita. Infatti, come ben ricorderai, ieri io e te non abbiamo avuto modo di parlarci né tantomeno ho mai ricevuto da te una richiesta di restituzione di qualsivoglia somma di denaro indebitamente trattenuta. Come sai ho sempre rendicontato e restituito quanto dovuto, tanto che mai alcuna procedura di infrazione è partita a mio carico per questa né per altre ragioni. In assenza di tale presa di posizione da parte tua, dovrò concludere che anche il Movimento 5 stelle fa uso della cosiddetta “macchina del fango” contro chi esprime opinioni o attua scelte sgradite allo stesso Movimento.”(cit. Il Giornale) Questo il sunto di una lettera di Alessio Tacconi, al suo ormai ex capogruppo D’Inca’. Segue a ruota Ivan Catalano, che contrariato dall’espulsione dal partito dei 4 senatori Lorenzo Battista, Fabrizio Bocchino, Francesco Campanella e Luis Alberto Orellana annuncia la sua fuoriuscita dal movimento. Ma quello che lascia “l’amaro in bocca” è il modo in cui è stata gestita la faccenda e le modalità con cui sono stati “accusati” i senatori in questione. I senatori in questione hanno già pronte le lettere di dimissioni da senatori ma con il tacito accordo del rifiuto di tali dimissioni. A loro si dovrebbero unire almeno altri sei schifati dalla situazione: Bencini e Bignami, Cristina De Pietro, Maria Mussini, Monica Casaletto e Maurizio Romani. Questi dieci fuoriusciti sarebbero pronti a unirsi ai tre ex De Pin, Gambaro e Mastrangeli per formare un proprio gruppo, che potrebbe scegliere di unirsi a sua volta ai «civatiani» in un appoggio critico del governo Renzi che in questa occasione potrebbe sicuramente giovarne ottenendo una netta maggioranza e, facendo “ i conti della serva”, poter mettere in secondo piano la partecipazione del NCD di Alfano alla maggioranza di governo. Ma queste sono solo ipotesi e mera “fantapolitica”. Sta di fatto che il Gigante M5S, nato dal nulla, si sta’ dimostrando proprio un Gigante dai piedi d’argilla, che sta o crollando sul suo stesso peso sotto o sta esplodendo dall’interno coi colpi e le rimostranze degli stessi partecipanti. Sta di fatto che l’esperienza Grillina in parlamento sembra proprio che si stia esaurendo e che la fiamma si stia affievolendo sempre piu’ soffocata dal suo stesso Modus Operandi. Ora vedremo come la dirigenza M5S riuscirà a sopperire a tale “emergenza” e chiudere questa falla all’interno del loro “sistema”.

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About the Author: Carlo Viscardi