Crotone, Parco Archeologico Capo Colonna: precisazioni della Soprintendenza per i Beni Archeologici della Calabria

In merito ad articoli di giornale recentemente apparsi in relazione ai fabbricati abusivi di proprietà Grande Aracri a Capocolonna, la Soprintendenza per i Beni Archeologici della Calabria intende mettere in chiaro quanto segue. L’area di proprietà Grande Aracri non rientra nell’ambito territoriale stabilito dal Decreto Ministeriale del 7.11.1981 con il quale fu assoggettato a vincolo archeologico diretto buona parte del promontorio di Capocolonna. Pertanto questa Soprintendenza non ha alcuna competenza nel procedimento di acquisizione al patrimonio dello Stato, né nell’attività di demolizione dei fabbricati abusivi. Quanto all’asserzione secondo la quale la Soprintendenza archeologica abbia “sbloccato” la pratica alla Provincia, essa è tanto più destituita di fondamento proprio in quanto questa Soprintendenza non ha alcuna competenza sul caso.Capo Colonna Preme semmai ricordare che questa Soprintendenza aveva a suo tempo avviato la procedura espropriativa – insieme ad altri – degli immobili Grande Aracri, ma dovette rinunciarvi a causa dell’annullamento dei decreti di occupazione d’urgenza e di approvazione del progetto di parco, disposto dal Tribunale Amministrativo Regionale della Calabria che aveva accolto il ricorso di Grande Aracri. L’esproprio eseguito allo scopo di realizzare il Parco Archeologico di Capocolonna andò quindi a buon fine per tutte le particelle, ad esclusione appunto di quelle di proprietà Grande Aracri.

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