Qual’è la mia città?!

di Giuseppe Dattola – Reggio Calabria sta vivendo uno dei momenti più difficili della sua storia recente. Non è una frase fatta questa ma un dato difficile contestabile; troppe situazioni stanno condizionando la vita sociale dei reggini che lamentano un malessere provocato da una serie di fattori. Eppure, c’è rammarico nel pensare alle potenzialità di questo luogo, situato in un punto geografico invidiabile come clima e scenari, ma che invece fa mille passi indietro anno dopo anno e ritorna a vivere degli incubi passati. Quale è la mia città? E’ la domanda del reggino del 2014. E’ quella che si affaccia sul mare e che regala caldo e sole per quasi tutto l’anno? Reggio CalabriaO quell’invasa dalla spazzatura e dai topi? Reggio è la città del calore dei suoi cittadini che sono ospitali con tutti? Oppure quella che deve registrare eventi di cronaca nera a scadenza giornaliera con omicidi e bombe piazzate in locali anche del centro città? E’ la città dei giovani meridionali che hanno studiato anche all’estero e che tornano per rilanciare l’immagine creando una nuova leva dirigenziale oppure quella commissariata che non ha una classe politica da ormai un anno e mezzo e che sta facendo di tutto per evitare un disastroso dissesto (chiediamo scusa per il gioco di parole, n.d.r.). E’ la piazza sportiva che, non meno di vent’anni fa, aveva tre squadre nei massima campionati dei tre sport principali italiani? Oppure quella che vede adesso tutte le principali realtà sportiva arrancare e rischiare di perdere le rispettive categorie? E’ la città che ha chiuso due piscine comunali lasciando senza il loro sport preferito migliaia di ragazzi delle scuole nuoto? O quella che ha sempre dato strutture adeguate a chi voleva cimentarsi in qualsiasi disciplina sportiva? E’ la città di un palazzetto di ottomila posti sigillato da due anni quando, per lo stesso motivo, a Trieste, il disagio è stato risolto in 35 giorni. E’ la città di chi vuole lavorare ed aprire attività? Oppure quella ancora controllata da chi su questa attività vuole avere un controllo e se non si rispettano certe regole arrivano gli scoppi in piena notte, oppure sei costretto a chiudere perchè non puoi sostenere costi aggiuntivi rispetto a quelli già onerosi richiesti dalla tassazione italiana. E’ la città di chi vuole lavorare? O quella che, ogni settimana, manda cortei di scioperanti composti da categorie di lavoratori sistematicamente a rischio licenziamento. E’ la città delle tasse comunali più alte del sud quando il reddito medio pro capite è il più basso? E’ la città in cui i disabili vengono penalizzati in tanti fattori della loro vita sociale? E’ la città dove si chiudono le scuole? Avrò dimenticato sicuramente qualcosa….Rispondere a queste domande è davvero difficile, anzi, purtroppo, forse è facile, troppo facile per chi vive Reggio Calabria in questo ultimo scorcio di un triste inverno. Ne aggiungiamo un’altra di domanda: si può cambiare in positivo? E se la risposta è si, a chi tocca? La prima risposta che darei è questa: a noi cittadini.

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