Scopelliti va assolto

cedirTre ore di arringa per l’avvocato Labate: “Inesistenza di prove a carico, Scopelliti venga assolto” 

“Secondo l’impianto dell’accusa in questa sede dovrebbero essere imputati anche l’ex sindaco f.f. Raffa, i membri delle Giunte comunali che si sono  susseguite ed i Consiglieri comunali. E sono chiari gli elementi di attrito dei  principali accusatori Naccari e Romeo, questo impianto è totalmente sguarnito  di prove”.  E’ durata più di tre ore, un’arringa difensiva appassionata e dettagliata  quella dell’avvocato Aldo Labate, uno dei difensori del Governatore Giuseppe  Scopelliti insieme al prof. Nico D’Ascola. Un lungo assolo in cui il legale dell’ex Sindaco di Reggio Calabria ha smontato, punto per punto, ogni accusa  che il Pubblico Ministero Sara Ombra ha mosso verso l’ex sindaco di Reggio  Calabria. Una difesa al contrattacco non solo per i contenuti ma anche per la  chiarezza espositiva e per gli elementi giuridici evidenziati, con cui ha dimostrato l’inesistenza del dolo intenzionale, elemento essenziale rispetto ai reati contestati.  ABUSO D’UFFICIO. “Deve essere ben chiaro – ha affermato l’avvocato Aldo Labate – che in questo caso, ragionando secondo i principi del diritto, mancano totalmente gli elementi che caratterizzano il reato di abuso d’ufficio. Non vi è violazione di legge perché gli incarichi conferiti alla dottoressa Fallara erano legittimi secondo le norme del Tuel e dei contratti collettivi,  che prevedono che la difesa tecnica dell’ente esuli dalle mansioni del dirigente ricomprese nell’ambito del principio di onnicomprensività della retribuzione. Che poi l’ex Dirigente del Settore Finanze abbia, autoliquidandosi somme scopelliti.jpgspropositate, commesso reati, questo non può essere certo imputato a Scopelliti ed è circostanza estranea al capo di imputazione”. INGANNATO ANCHE RAFFA? – “Se non fosse così – ha proseguito Labate – in questo processo sarebbe imputato anche l’ex Sindaco f.f. Giuseppe Raffa dato che anche lui affidò gli stessi incarichi alla dottoressa Fallara. Quale sarebbe la  differenza tra i due? È palese che la condotta della dottoressa Fallara era finalizzata ad indurre in errore tutti, e Raffa si accorse che la situazione  presentava elementi ‘strani’ solo dopo alcuni articoli di stampa e dopo diversi  pareri, interni ed esterni all’amministrazione, con cui si cercò di dare risposte al quesito. Una rottura politica non può scriminare, ma neanche un rapporto di  amicizia può indicare la volontà di uno di creare ingiusto vantaggio nei  confronti di qualche soggetto e può costituire elemento di prova in ordine alla dimostrazione della sussistenza del delitto di abuso di ufficio con riferimento alla sussistenza dell’elemento psicologico. I testimoni che si sono susseguiti in questo  processo, dai Dirigenti del Comune Nucera e Squillaci ai vari politici, hanno  tutti ribadito l’impossibilità di essere a conoscenza delle autoliquidazioni  della ex dirigente del settore finanze proprio in virtù dei raggiri da lei  posti in essere. Come avrebbe potuto accorgersene Scopelliti?”

fallaraDOLO INTENZIONALE – Nella sua lunga arringa, l’avvocato Aldo Labate ha evidenziato particolarmente la totale mancanza di dolo intenzionale, elemento psicologico essenziale per la configurazione del reato di abuso d’ufficio. “L’intento che ha mosso il Sindaco Scopelliti nell’affidare gli incarichi a difesa dell’ente alla Fallara è lo stesso che lo ha spinto a istituire le short list di avvocati a cui veniva riconosciuto il minimo del tariffario per la difesa in giudizio, procurando un sensibile risparmio al Comune che negli anni precedenti aveva speso ingenti somme per la difesa tecnica in giudizi. Che poi la dottoressa Fallara abbia, violando gli importi indicati da Scopelliti, si sia autoliquidata somme stratosferiche è condotta dimostrativa del raggiro a cui ha sottoposto Scopelliti non certo del dolo intenzionale di quest’ultimo. Il denaro, inoltre – ha detto il legale di Scopelliti – è stato trovato sul suo conto e su quello dell’architetto Labate, già condannato, e tra i due c’era un legame sentimentale. È per questi motivi che la difesa aveva chiesto l’acquisizione della sentenza di condanna dell’architetto Labate, al fine di dimostrare l’illiceità dei comportamenti posti in essere. A tal proposito avevamo chiesto di proiettare in aula l’ultima conferenza stampa dell’ex dirigente comunale, cosa che purtroppo non ci è stata concessa ma che questo collegio ha acquisito, perché e’ un chiaro testamento con annesse scuse nei confronti di Scopelliti il quale, mentre avveniva tutto ciò, aveva lasciato già da mesi il Comune di Reggio per transitare alla Regione. Dove si può ravvisare la volontà di Scopelliti di  procurare un ingiusto vantaggio alla dottoressa Fallara? Si può ricondurre il  tutto all’amicizia tra i due? Questi aspetti, piuttosto, dimostrano inequivocabilmente che c’è stata una chiara assunzione di responsabilità della  dottoressa Fallara e la sua induzione in errore nei confronti di  Scopelliti”.

labateTESTE ATTENDIBILI? Successivamentel’avvocato Aldo Labate ha preso in considerazione i due principali accusatori di Scopelliti, gli ex consiglieri comunali Demetrio Naccari Carlizzi e Seby Romeo. “È bene sottolineare – ha affermato l’avvocato Labate – che l’Amministrazione Scopelliti aveva ereditato centinaia di passività milioni di bilancio da quella precedente, guidata proprio da Naccari Carlizzi.  Capita spesso nel cambio delle Amministrazioni. Secondo il Pm i principali testimoni sarebbero proprio Demetrio Naccari Carlizzi e Seby Romeo ma sarebbe il caso di valutare l’attendibilità dei testi aldilà dei motivi politici, prendendo in considerazione anche i comportamenti processuali. Il Sig. Romeo, ad esempio, durante la sua deposizione, ha negato di essere sottoposto a procedimenti penali, fatto successivamente appurato da questa corte. Al Consigliere Naccari, addirittura,  abbiamo appreso dai giornali che è stato notificato l’avviso di conclusione delle indagini per reati ben più gravi rispetto a quelli di cui è accusato il  mio assistito.

BUCO DI BILANCIO – “Inoltre tutti gli imprenditori da loro indicati, come Lo Cicero o Cuzzocrea, hanno confermato che, prima del periodo 2009-2010, non c’erano mai stati problemi legati ai pagamenti né crisi di liquidità, per cui cosa avrebbe dovuto mettere in guardia Scopelliti?La giurisprudenza è molto chiara sulla responsabilità degli amministratori riguardo i bilanci: devono esserci chiari segnali di allarme, aspetto del tutto mancante nel caso di specie. Fermo restando che prima di arrivare sulla scrivania del Sindaco, il bilancio passa dal dirigente del settore finanze, dalla Giunta, dalla commissione consiliare bilancio e, infine dal Consiglio comunale, quali elementi proverebbero un concorso di colpe? In quest’aula si parla solo di Scopelliti e dei revisori dei conti.

CONCLUSIONE –  Il legale del Governatore della  Calabria, al termine della sua arringa, ha anche contestato la richiesta  della provvisionale avanzata dalla parte civile, per poi rivolgere la sua  richiesta alla Corte. “Questo processo – ha sottolineato l’avvocato Labate –  non si fonda su prove ma su argomenti di tipo logico per come lo stesso PM ha affermato nel corso della sua requisitoria, non vi erano segnali di  allarme, il movente non può essere un indizio e il Tuel indica chiaramente nel  dirigente del settore finanze e nel segretario comunale la responsabilità sulla  veridicità del bilancio. Eppure in quest’aula vengono accusati l’ex Sindaco e i revisori dei conti. Per queste chiare ed evidenti argomentazioni chiedo che  Giuseppe Scopelliti venga assolto con formula piena”. Successivamente l’avvocato Alberto Panuccio ha concluso le arringhe della giornata riguardo gli altri 3 imputati il collegio dei revisori dei conti dell’epoca: Carmelo Stracuzzi, Domenico D’Amico e Ruggero de Medici. La giornata si era aperta con la richiesta di rinvio avanzata dall’avv. Labate a causa dell’infortunio occorso all’altro legale del Governatore della Calabria, il professor Nico D’Ascola, assente a causa della frattura del polso.  Il Presidente del collegio giudicante Olga Tarzia ha accolto la richiesta  fissando un’ulteriore udienza per il prossimo 27 marzo.

Riceviamo e  Pubblichiamo

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