I leggins, dagli anni ’80 ad oggi

di Sonia Polimeni – I leggins oggi come ieri, sono un capo assolutamente legginspresente nell’armadio di ogni donna. Alzi la mano chi non ne ha almeno un paio! Anche semplicemente per stare comodamente in casa con una “felpona”. Da look casalingo, possono immediatamente trasformarsi in icona di sensualità, per un look da sera, per esempio con tacchi alti e maxipull. Che sia maxi però, non dimentichiamoci infatti, che il leggins o pantacollant, mette in risalto tutte le forme e può in un attimo diventare assolutamente volgare. Ritornando comunque alla storia di questo capo, le nostre mamme, negli anni ’80, utilizzavano il termine pantacollant, un po’ come oggi. Negli anni Novanta, si usava il termine francese fuseaux. Mentre ai tempi delle nostre nonne si parla di gambali. Questo, era usato in ambito militare, per proteggere dal freddo ed era l’antenato comune di calze e collant. Nel campo della moda al riguardo, ognuno seguì la sua strada e, dopo una breve parentesi negli anni Cinquanta, negli anni Sessanta Emilio Pucci, disegnò il primo pantalone in seta con le famose staffe. Ci pensò Audrey Hepburn a sdoganarlo, indossandolo sia nelle pellicole, sia nel tempo libero. Dimenticato per un decennio, agli albori degli anni Ottanta, la sempre in forma Jane Fonda, rese i leggings un capo irrinunciabile, da indossare facendo aerobica insieme a lei. Anche senza avere la sua agilità fisica, le donne di allora corsero a comprare floral1-1024x697quello che di lì a poco, sarebbe diventato un must, magari abbinato a un bel paio di scaldamuscoli. I leggins hanno come tutti i capi una storia e da allora sono stati reinventati, non passando però mai di moda. Colorati e fiorati d’estate, dai toni scuri e a tinta unita per l’inverno. L’importante? E’ saperli indossare, abbinandoli con la cosa giusta, perché, come in tutte le cose ci vuole sempre buon gusto!

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