La base atomica

Dal 2 Aprile in libreria
Laxness è un faro per la letteratura del ventesimo secolo, uno scrittore di splendida originalità, arguzia e sentimento. – ALICE MUNRO  cover_La-base-atomica_web

Il libro – “Non vogliamo vendere l’Islanda!” Reykjavík, fine anni ’40, il paese è appena uscito dalla guerra ottenendo finalmente l’indipendenza, ma gli USA, con un’allettante offerta, ne chiedono un pezzo per una base NATO. Il popolo grida, il governo complotta, gli americani premono, quando in città arriva la giovane Ugla, una Candide contadina, discendente diretta delle eroine delle saghe che ancora popolano le sue lontane valli del nord, armata del fascino e della freschezza del “prodotto naturale”, ma anche di allegria e sano buon senso, e decisa a trovare il suo posto indipendente nella vita. È lei che racconta le sue avventure quando entra come governante in casa del deputato Árland, con un harmonium come unico bagaglio: la sua educazione sentimentale in una luccicante società da operetta, tra cene segrete e sedute spiritiche, faccendieri arricchiti, figli di papà allo sbando, politici che giurano oggi quello che rinnegheranno domani, ma anche nel mondo sotterraneo delle cellule comuniste e di un organista filosofo che predica la vera rivoluzione, l’anarchia dell’arte e la libertà del pensiero. Scritto nel 1947 anticipando la realtà, censurato dall’Europa della guerra fredda, La base atomica rimane un romanzo di sorprendente attualità che, come sempre in Laxness, non si lascia etichettare. Una brillante denuncia politica e sociale che affronta l’emancipazione della donna, della cultura e di un’Islanda proiettata nel futuro con le sue forti radici nel passato. Un capolavoro di poesia e umorismo firmato da chi ha visto ogni sogno venduto, ma ama troppo l’umanità per disperare, per non trovare almeno un mazzo di fiori da cui ripartire.

Traduzione dall’islandese di Alessandro Storti

Postfazione di Giuliano D’Amico  pp. 263 – euro 16,00 – ISBN 9788870915280 – N. 228

L’autore – Premio Nobel nel 1955, Halldór Laxness (1902-1998) ha pubblicato il suo primo libro a diciassette anni e, per la sua capacità di fondere tradizione e innovazione, è considerato il grande maestro della letteratura islandese, ammirato da scrittori come Jonathan Franzen e Alice Munro. Privo di retorica e spesso crudo, è il cantore critico della storia, della natura e della civiltà del suo paese. Viaggiatore infaticabile, trapiantato in America per anni, poi in Unione Sovietica e a Parigi, è venuto in contatto con le principali correnti culturali del ventesimo secolo. La sua vasta produzione comprende racconti, poesie, saggi, recensioni, articoli e opere teatrali: tra le sue opere più famose ricordiamo Gente indipendente con cui vinse il premio Nobel e Il concerto dei pesci, entrambe pubblicate da Iperborea, oltre a L’onore della casa e Sotto il ghiacciaio.

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