Reggina: Un pari che serve a poco contro il Modena di Novellino

Purtroppo l’annata é segnata, 4 guide tecniche si sono avvicendate sulla panchina amaranto e nessuna di esse ha convinto. Qualcuno storcerà il muso ma la coppia Zanin/Gagliardi sembra la peggiore di tutte. Si perché il pathos della soluzione interna, ovvero affidare la panchina a due coach che assieme non raggiungono le 20 presenze in carriera nella conduzione tecnica di una squadra professionista, poteva dare i suoi frutti in poche partite (come é stato nei primi incontri del girone di ritorno), ma nel lungo é naturale che vengano a galla i limiti caratteriali, d’esperienza e tecnici che stanno spingendo la Reggina verso il baratro della retrocessione. Il copione é sempre lo stesso, con la Reggina che gioca contratta, senza grandi disegni tattici e senza alcun convincimento nei propri mezzi contro un Modena quadrato e ben messo in campo.

Timorosa, col baricentro basso, ci si affida a spunti improvvisati, a lanci dalle retrovie senza grandi convinzioni, o alle doti dei singoli, da uno dei quali nasce peraltro il gol del vantaggio amaranto (fantastico gol di Dumitru da fuori area al 36.mo). Ma come sempre accade, non appena l’avversario spinge per cercare il pari, basta un “appena sufficiente Modena” che il pallino del gioco passa definitivamente agli avversari e la Reggina esce di scena. Che non ci si illuda del fatto che i due gol di Granoche (marcato in maniera indecorosa da Di Lorenzo) siano venuti su palle inattive permettendogli di segnare da dentro l’area piccola senza neanche saltare (!!!), perché comunque per circa 30/35 minuti nella ripresa in campo c’è stato solo il Modena che avrebbe potuto più volte segnare il suo terzo gol.

Vero é che un rigore sacrosanto é stato negato al capitano Di Michele sullo scadere e che in pieno recupero il cuore amaranto del reggino DOC Barillá ci ha regalato un insperato pari insaccando da pochi passi dopo una furibonda mischia, ma é altrettanto vero che il duo in panchina ha fatto di tutto per agevolare il compito del fischiatissimo Novellino. Continuare a giocare in casa senza l’unico centravanti che la Reggina ha in rosa (Gerardi) é da folli, togliere Dimutru nel momento in cui la Reggina tentava il tutto per tutto per rimontare, lasciare in campo un imbarazzante Di Lorenzo (colpevole su entrambi i gol dei canarini) e ostinarsi a far giocare da centravanti Di Michele sono scelte che non si possono assolutamente condividere. Siamo convinti che questa squadra, per il valore della sua rosa, non merita di “abbandonare” la serie B a 3 mesi dalla fine del campionato, siamo certi che un allenatore vero, uno come Novellino tanto per restare in tema, non avrebbe avuto difficoltà a salvare questa Reggina.

A questo punto Foti può e deve tentare l’ultimo colpo di coda: ingaggiare un allenatore vero! E se non si trova nessuno (giustamente) che voglia prendersi la patata bollente di una squadra che i numeri condannano impietosamente, che torni sui suoi passi il “patron” Foti, e che richiami Atzori il quale, dopo la scrematura della rosa nel mercato di gennaio e soprattutto con un Pigliacelli un Pambou e un Dumitru in più, può tentare di salvare la Reggina e la sua carriera.

FC

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