Oggi si conosceranno le condizioni che la compagnia di Abu Dhabi pone ad Alitalia per inserirsi con un investimento che dovrebbe aggirarsi intorno ai 500 milioni di euro e risanare il vettore italiano. E’ tutto scritto in una lettera di Etihad che è stata già approvata dal CDA di Alitalia e sarà anche consegnata al governo. Il testo della missiva, ammorbidito riguardo i nodi più delicati degli esuberi, del debito (ammonta a circa 1 miliardo) e del ruolo di Malpensa, riporterà i numeri in base ai quali verrà condotta la trattativa tra le due aziende, con le banche e coi sindacati (già in allarme con Susanna Camusso leader della Cgil che avverte “l’accordo fatto con l’azienda sugli esuberi resta il punto di riferimento”) , la vicenda dovrebbe concludersi entro fine maggio con l’accordo finale. Uno dei nodi più spinosi è quello dei tagli al personale: la richiesta di Etihad dovrebbe essere di 2.500-3.100 coinvolgendo parte o tutti gli esuberi dell’accordo del 14 febbraio oltre ai circa 900 già in cig a zero ore volontaria. Ma i sindacati non sembrano intenzionati a concedere molto. In questo frangente l’altra compagnia degli emirati Emirates ha ottenuto dal Consiglio di Stato la sospensione fino alla prossima udienza cautelare della sentenza del Tar, che il 10 aprile scorso ha accolto il ricorso contro l’autorizzazione per collegare direttamente Malpensa con New York. Su tale sospensione Assaereo, (associazione nazionale dei vettori e degli operatori) ha annunciato che si costituirà in giudizio perché convinta delle molteplici irregolarità commesse nell’autorizzazione, nell’esame di merito venga annullata l’autorizzazione ad Emirates,
