Accanimento è il termine esatto

Giuseppe Scopelliti è stato condannato in primo grado di giudizio, con una pena di sei anni nel processo in cui era implicato nella qualità di ex-sindaco di Reggio Calabria. Il Governatore della Regione  dopo qualche giorno ha deciso le sue dimissioni da Presidente  della Regione Calabria in quanto sentitosi, per effetto di quella condanna,  delegittimato nei confronti dei suoi elettori e anticipando gli effetti della  tanto chiacchierata legge Severino, per la quale sarebbe inevitabilmente decaduto, con tempi  più lunghi. E’ di qualche giorno fa la notizia che il Ministro per gli Affari regionali, la calabrese Maria Carmela Lanzetta,  ha impresso un’accelerazione della sospensione di Scopelliti da presidente della Giunta regionale. Appare chiaro e strano il diverso trattamento della questione rispetto a casi analoghi nei quali due proposte di sospensione di consiglieri regionali, uno del Pdl e un altro del Pd, vennero trattenute  per oltre un mese prima di chiedere il concerto del Ministro dell’Interno.senatori calabresi NCD I senatori calabresi dell’NCD, Nico D’Ascola, Antonio Gentile, Antonio Caridi, Giovanni Bilardi e Piero Aiello, dopo aver letto la nota del Viminale,  hanno congiuntamente diffuso un comunicato nel quale manifestano apertamente la disapprovazione per il comportamento politico con il quale il ministro Lanzetta sta operando. Per riprendere esattamente le loro parole “ E’ fortemente indicativo dell’accanimento del quale il Presidente della Giunta della Regione Calabria è vittima”. La vicenda assume caratteri ancora ancor più grotteschi – continuano i Senatori calabresi del Nuovo Centrodestra – se si pensa che Scopelliti ha già inviato al Consiglio regionale (chiamato a deliberare sul punto) due missive di dimissioni, che rendono pertanto superflua la procedura di sospensione. Va però rimarcato che le dimissioni del Governatore  costituiscono un atto di vera e propria sensibilità politica ed esprimono profondo senso di dignità e di rispetto delle istituzioni.  Perché accanirsi contro uno dei pochi politici italiani che  ha deciso, in controtendenza rispetto al panorama nazionale, di lasciare “la poltrona” non appena si è sentito ferito nell’orgoglio di uomo e nella dignità della sua funzione istituzionale? Solo nel caso del presidente Scopelliti, il ministro degli Affari Regionali ha inviato la comunicazione entro le ventiquattr’ore successive alla segnalazione del prefetto.  Ma il ministro dell’Interno, Angelino Alfano, aveva provveduto già la scorsa settimana e secondo i tempi di prassi, per la precisione venerdì 18 aprile, alla sottoscrizione del nulla osta. Il clima di efferato giustizialismo che pervade da sempre parte del Paese, fa si che venga spesso dimenticato il principio di presunzione di innocenza che è uno dei cardini dell’ordinamento giuridico italiano e delle migliori democrazie internazionali.

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About the Author: Fabrizio Pace

Fabrizio Pace è giornalista e direttore del quotidiano d’Approfondimento on line www.IlMetropolitano.it e dell’allegato magazine di tecnologia e scienza www.Youfuture.it.