Enti Locali e Spending review

pubblica amministrazionedi Enzo Cuzzola – I governi si ostinano nell’individuare, quale toccasana per la critica situazione finanziaria del nostro Paese, politiche di spending review, cioè di tagli, il più delle volte lineari, ad alcune spese per servizi generali: costo della politica, delle partecipate, ecc. Queste politiche hanno solo compromesso, sempre più seriamente, anche i bilanci locali, perché, da un lato, il governo taglia le risorse in funzione dei preventivati risparmi di spesa, mentre, dall’altro lato, gli enti locali non hanno più niente da risparmiare, soprattutto gli enti locali calabresi, avendo già tempo eliminato ogni spesa nei settori nei quali si chiede di intervenire. I governi ignorano, invece e chissà perché (a pensar male, purtroppo, non si sbaglia mai!), che il vero ed unico problema degli squilibri finanziari degli enti locali, soprattutto quelli calabresi, consiste nell’eccessivo costo di alcuni servizi, inopinatamente privatizzati, quali lo smaltimento dei rifiuti, l’approvvigionamento idrico, l’energia. Peraltro, se anche vero che detti costi vanno ribaltati sulla platea dei cittadini, attraverso la tassazione che oggi ne prevede la copertura al 100 per cento, è altresì vero che i cittadini non hanno più la capacità di far fronte alla costante crescita della pressione tributaria locale. Si genera così un circolo vizioso senza via d’uscita, in quanto l’eccesso di costo dei servizi di cui sopra, impossibile da ribaltare sulla cittadinanza, finisce per compromettere sempre più i bilanci locali. Certamente, quindi, si deve e si può intervenire sulla riforma della pubblica amministrazione, anche locale, attribuendo maggiori poteri e maggiori responsabilità agli amministratori, a scapito di una separazione tra indirizzo e gestione ormai superata. Ma, se si vuole dare maggiore stabilità, anche al mondo degli enti locali, bisogna intervenire sui mercati, attraverso politiche di regolamentazione dei costi strategici, dei quali ho detto sopra.

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