La disinformazione mirata e la mano oscura che muove le fila

misterodi Fabrizio Pace – Alla luce di quanto si è certificato in questi ultimi giorni occorre fare una riflessione approfondita e cercare chi volutamente ha diffuso dati incredibilmente falsi e fuorvianti l’opinione pubblica. Occorre anche domandarsi il perché costui o costoro abbiano agito in questa direzione. I reggini che hanno la memoria ancora limpida ricorderanno bene il valzer di cifre che veniva sottoposto incautamente ai lettori causando preoccupazione e allarme sociale. Questo genere di disinformazione può essere inquadrata in due casistiche: l’ignoranza cieca o l’astuzia poco raffinata. Nel primo caso si tratterebbe del risultato ottenuto da banali semplificazioni, errori di calcolo elementari e bieche congetture. Nel secondo caso, invece si sarebbe tentato di pilotare maldestramente l’opinione pubblica servendosi di dati talmente inverosimili da essere smantellati dopo appena un anno. Certo ora lo si è capito, lo hanno capito quasi tutti! Ormai il danno è  stato arrecato, Reggio Calabria sta vivendo uno dei suoi periodi più bui ed è allo stremo delle forze, messa in ginocchio da quella crisi economica nazionale  che molti non hanno voluto raccontarvi, facendo credere che  noi fossimo il peggio. Bene grazie a quelle persone il peggio lo siamo diventati, la città è allo sbando in balia di chi si nutre del caos e dell’approssimazione. Pochi ricordano coloro che festeggiavano nei pressi di Piazza Italia il giorno del commissariamento e ora,  sol perché sono in campagna elettorale e devono racimolare qualche volto poco convinto, si permettono anche di criticare l’operato dei commissari che hanno tanto invocato. Si dovrebbero vergognare di aver inneggiato allo sfascio della propria città. Sarebbe bastato poco per documentarsi e scoprire che mai un’esperienza commissariale in Italia ha prodotto i risultati sperati. Forse credevano che le buche nelle strade sarebbero state coperte, che la spazzatura sarebbe stata raccolta puntualmente, che sarebbero cresciuti i fiori in tutte le aiuole e che anche gli asini sarebbero stati capaci di volare… Oggi il Rendiconto 2013 “racconta”  di un disavanzo accertato esattamente di 99.733.860,93 euro secondo quanto è stato deliberato da Palazzo San Giorgio, avendo anche ottenuto il parere favorevole dei revisori dei Conti (Chiaravalloti, Perrotta, Versace). I commissari sarebbero quindi riusciti a superare in un solo anno una situazione che molti  volevano insuperabile?  Qualcuno  fino a qualche mese fa paventava o forse sperava, se ben ricordate, addirittura nel fallimento dell’ente reggino. Di sicuro, con cifre alla mano, la situazione del Comune di Reggio Calabria non era così grave come la fecero apparire  durante il governo Monti.  Reggio Calabria  era un comune con un indebitamento rientrante perfettamente nella media nazionale. E’ stata fatta una battaglia politica sulla pelle dei reggini, ingannati, confusi e oggi ridotti allo stremo, costretti ad essere “governati” da gente che non hanno mai eletto, pur di azzerare una classe politica che aveva legittimamente vinto le elezioni. Forse c’era qualche mela marcia, come purtroppo accade in molti altri ambiti, ma è stato sradicato tutto l’albero a danno della gente che è  amministrata oggi da funzionari dello Stato. Tante e diverse sono le congetture che si ascoltano per le strade della città, che spiegano il perché la Cancellieri venne “tirata per la giacchetta”  affinché emettesse il  provvedimento sul Comune di Reggio Calabria. Come tutte le leggende anche questa ha un denominatore comune o un fondo di verità come lo si voglia chiamare,  un uomo che  da anni  dalla Capitale manovra nell’ombra manovra le fila e i  “SEGRETI” della gente reggina …

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About the Author: Fabrizio Pace

Fabrizio Pace è giornalista e direttore del quotidiano d’Approfondimento on line www.IlMetropolitano.it e dell’allegato magazine di tecnologia e scienza www.Youfuture.it.