Doccia gelata, nuova manovra?

renzi-padoan_890x600di Carlo Viscardi – La “Festa della Repubblica” è trascorsa e di certo per il governo ed in primisi, per il leader del PD nonché premier di questa repubblica, è stata una giornata all’insegna di docce fredde, se non gelate. Ci si domanda il perché e da chi siano arrivate critiche e “suggerimenti”, a dir poco antipatici. Questi suggerimenti arrivano direttamente dalla tanto beneamata Europa, che carte e conti alla mano, non boccia in toto il governo ed il suo operato, ma lo “rimanda a settembre” col “debito”, in economia. Un bello smacco per il ministro dell’economia Pier Carlo Padoan, che ci si domanda se non metterà a punto, quanto prima, una manovra correttiva, il sistema Italia rischierà di sforare gli argini imposti dalla Ue. A questo punto il premier non potrà far finta di niente e dovrà adeguarsi alle raccomandazioni contenute nel report della Commissione europea. E per gli italiani si tradurrà, inevitabilmente, in una nuova ondata di tasse??? Per non essere considerati “disfattisti” o ancor peggio “pessimisti”, abbiamo sostituito ad un punto esclamativo, che sicuramente altre mani avrebbero messo, con tre punti interrogativi. Padoan ha ripetuto, quasi allo sfinimento, che: no, non ce n’è bisogno. Anche il sottosegretario all’Economia Pier Paolo Baretta ha provato a scacciare i fantasmi di una nuova stangata. “Se la spending review si conferma e la timida ripresa che vediamo si irrobustisce – ha detto a margine delle celebrazioni per la festa della Repubblica al sacrario di Redipuglia – siamo in grado di farcela”. Già la Banca d’Italia aveva già calcolato che, per centrare l’obiettivo di calo del deficit il prossimo anno e confermare il bonus Irpef di 80 euro anche nel 2015, il governo dovrebbe andare a reperire risorse per almeno 14 miliardi di euro, remore e perplessità prese subito in considerazione dalla Commissione Europea che ‘suggerisce’ di “rafforzare le misure di bilancio per il 2014” visto lo “scarto” nel rispetto della “regola di riduzione del debito” E “nel 2015 deve operare un sostanziale rafforzamento della strategia di bilancio” per poter “assicurare che il debito sia su un percorso di discesa sufficiente”.Olli REHN - Commissioner in charge of Vice-President Economic and monetary affairs and the Euro La ‘debacle’ viene evitata grazie all’intervento del Vicecommissario Antonio Tajani che riesce a far slittare di un anno il pareggio di bilancio. Nel documento di Bruxelles si evince come il nostro paese non gestisca per niente bene i fondi europei, e dovrebbe come suggeriscono i tecnici: “garantire una migliore gestione dei fondi con un’azione risoluta di miglioramento della capacità di amministrazione, della trasparenza, della valutazione e del controllo di qualità a livello regionale specialmente nelle Regioni del Mezzogiorno”; chi di noi in questa appena finita campagna elettorale no ha sentito i candidati ‘lamentarsi’ dei fondi europei, ecco la risposta in tempo reale dell’Europa (che sostanzialmente ci dice, i soldi ci sono, siete voi che non li gestite nel modo migliore…) Bruxelles suggerisce di : “aumentare l’intensità delle riforme per sostenere la crescita e l’occupazione”, anche se il commissario agli Affari economici Olli Rehn ha riconosciuto che l’Italia è già “impegnata in un programma di riforme considerevole”. Ma ha anche ricordato l’alto livello del debito pubblico del Paese. L’europa continua coi suoi “suggerimenti” a riguardo di “lotta all’evasione e attuazione delle riforme”; “ famiglie con figli non tutelate dalla crisi, e spesa sociale mal gestita”….
Come già ribadito precedentemente non una sostanziale bocciatura del nostro paese ma, come afferma il commissario Ue agli Affari economici Olli Rehn : “E’ importante sottolineare che rinviare il raggiungimento degli obiettivi di medio termine non pone l’Italia in una buona posizione nei confronti delle regole che ha sottoscritto”, di certo non si prospettano rosei panorami per il nostro futuro….

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