Consorzi Bonifica Alto Ionio Reggino: Confagricoltura esprime un chiaro no all’aumento dei contributi di bonifica

Confagricoltura rc

 E avvia un’azione per chiederne l’annullamento

“A differenza di quanto pubblicamente, con cadenza quasi settimanale, proclamano i vertici dei Consorzi di Bonifica, e di qualche Organizzazione Professionale Agricola, in merito alla efficienza nella conduzione di questi enti, la gestione amministrativa ed economica del Consorzio di Bonifica Alto Ionio Reggino non appare, e purtroppo non è, così efficace e trasparente visto l’approvazione da parte della Deputazione Amministrativa dell’aumento dei contributi di bonifica di quasi il 30 per cento. Contributi che a nostro parere, supportato dalla giurisprudenza in materia (vedasi anche recente sentenza n. 63/01/13 pronunciata dalla Commissione Tributaria Provinciale di Reggio Cal. In data 25/01/2013), non sono dovuti per mancanza dei piani di classifica le cui linee guida sono state approvate dalla Giunta Regionale, con delibera n. 14, (solo) in data 16 gennaio 2014 e che, tra l’altro, chiariscono e confermano che anche “le spese di funzionamento sostenute dal Consorzio per lo svolgimento delle proprie attività istituzionali, secondo la lett. a) del citato art. 23 (vanno ripartite) in rapporto ai benefici sopra indicati…”.

Il Presidente di Confagricoltura Reggio Calabria, Antonino Lupini stigmatizza in tal modo la decisione della deputazione, riunitasi in assenza del componente Confagricoltura Pasquale Perri, di aumentare il tributo consortile in presenza di una grave crisi delle imprese agricole e in assenza dell’approvazione dei piani di classifica per come previsto dalla normativa in materia. Sarebbe stato molto più corretto e proficuo, sottolinea il Presidente Lupini, che l’amministrazione del Consorzio avesse posto in essere azioni ed attività di supporto alle imprese agricole del territorio attuando una oculata gestione amministrativa dell’Ente, ad iniziare dal servizio di irrigazione che ogni anno registra una perdita notevole tra costi di gestione e incassi che si aggira intorno ai 250 mila euro.

Ci lascia, inoltre, alquanto perplessi che l’approvazione dell’aumento dei tributi di bonifica sia stato possibile grazie alla presenza del rappresentante della Regione Calabria, tra l’altro ex commissario dello stesso Ente, il quale dovrebbe svolgere un ruolo di garanzia e controllo sull’attività e gestione dell’Ente a tutela degli interessi generali di tutti gli utenti e non certo a garanzia dei soli vertici del Consorzio. Di questo chiederemo quanto prima conto.

Riteniamo che i Consorzi di Bonifica – conclude il Presidente degli imprenditori agricoli reggini – se ben gestiti possono svolgere un ruolo importante per il mondo agricolo ma devono operare in un contesto di legalità e legittimità, cosa che purtroppo oggi non è rilevabile. E proprio per questo motivo, su sollecito di numerose aziende, che Confagricoltura ha avviato già da tempo una forte azione sindacale per contestare la richiesta di pagamento dei tributi di bonifica in assenza dei requisiti che ne garantiscano la legittimità. Pertanto le aziende che vogliono presentare ricorsi in autotutela e richiesta di rimborso dei tributi pagati possono rivolgersi presso i nostri uffici presenti sul territorio.

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