Ginobili, un viaggio nell’iperbasket cominciato dallo Stretto

di Giuseppe Dattola – Le finali NBA sono entrate nel vivo e ci sono tanti super atleti che stanno deliziando la scena con prestazioni d’altissimo livello. Uno di questi è senza dubbio Manu Ginobili, sesto uomo di lusso dei San Antonio Spurs ed uomo che spacca in due le gare entrando dalla panchina. La guardia argentina è uno dei big three della franchigia texana che punta al quinto titolo dell’era Popovich. E da dove è cominciato il suo lungo viaggio verso l’olimpo del grande basket mondiale. Torniamo indietro di circa sedici anni ed arriviamo a Bahia Blanca dove quel guru del basket italiano Gaetano Gebbia centra l’ennesima perla della sua carriera di talent-scout e fa arrivare a reggio Calabria questo ragazzo dai mezzi atletici impressionati con un talento tutto da affinare. Gebbia lo sa e lo prende sotto la sua ala ed, in due anni, lo fa diventare un giocatore che fa la differenza in europa. La Viola si nutre della sua imprevedibilità e centra una promozione ed un quinto posto nella

Ginobilimassima serie, miglior piazzamento di sempre nella storia della società neroarancio che non è la prima volta che scopre giocatori di questo livello da quelle parti del mondo. Infatti, nel 2004, ad Atene l’Argentina campione olimpica ha in roster quattro giocatori che hanno vestito la canotta di una Viola che, dopo uno splendido biennio, lascia andare a Bologna sponda Virtus Manu che, con le V Nere, vince tutto. Intanto, nel 1999, gli scout dei Sa Antonio Spurs spendono una loro seconda scelta nel draft e fanno arrivare in Texas Ginobili dopo i mondiali del 2002. L’impatto è subito devastante; Manu diventa un uomo chiave della rotazione della squadra ed è decisivo nelle vittorie dei titoli 2003, 2005 e 2997. Due partecipazioni all’All Star Game d un titolo di sesto uomo dell’anno sono gli altri riconoscimenti di un uomo che si è guadagnato il rispetto di tutti per il suo tipo di gioco anche di un duro come Kobe Bryant che ha sempre sofferto l’argentino ma lo ha sempre ammirato per la sua mentalità vincente. Adesso Ginobili ha 37 anni ma è ancora in grado di fare la differenza; magari salta di meno ma legge il gioco come faceva il grande John Stockton ed, infatti, i suoi assist e scarichi rendono l’attacco degli Spurs come uno dei più fluidi della storia del gioco.Tutto questo è cominciato in riva allo stretto, palestra Pianeta Viola quando arriva un ragazzo sconosciuto che prende un pallone da basket e lo scaccia ad una mano. Il destino era scritto e Reggio Calabria non ha mai dimenticato Emanul Ginobili da Bahia Blanca….

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