Fashion for sale?

Il “Made in Italy” della moda, fino a qualche mese fa, ha retto la bandiera dell’italianità anche in borsa, facendo da punta avanzata nella riscossa dell’indice Ftse Mib – così come negli gli anni scorsi, quelli della grande depressione borsistica, gli unici collocamenti che si sono registrati a Piazza Affari sono stati quelli di Cucinelli e Ferragamo (mentre Prada ha scelto di quotarsi a Hong Kong) – ma da qualche tempo le cose hanno cominciato ad andare diversamente. Dall’ inizio dell’anno l’indice italiano delle blue chip si è apprezzato del 17%, mentre il titolo Cucinelli è arretrato del 37%, Ferragamo del 25%, Tod’s e Moncler del 22%. Questo calo, purtroppo, si sta registrando anche in altri Paesi e anche un outsider come Yoox, la boutique digitale il cui titolo all’inizio dell’anno era arrivato a valere 35 euro, nei giorni scorsi è sceso al di sotto di 20, sia come riflesso condizionato alle difficoltà che sta incontrando l’omologo britannico Asos, sia per la paura, diffusa tra gli esperti, che il modello di business necessiti di qualche revisione di fronte alla tendenza dei grandi gruppi di sviluppare in autonomia vetrine online proprietarie in cui proporre le rispettive creazioni.

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About the Author: Katia Germanò