La Mossa del Pinguino

Claudio Amendola alla regia non ce lo aspettavamo proprio e se da una parte stupisce l’identità del film director, dall’altra vediamo Edoardo Leo, reduce di una commedia dopo l’altra (Smetto quando voglio, Buongiorno papà, La mossa del Pinguino, Pane e Burlesque, Tutta colpa di Freud, Viva l’Italia, Ti ricordi di me), come protagonista.  Con La mossa del pinguino, lo troviamo sia davanti la macchina da presa, che dietro i manuali di scrittura nel ruolo di sceneggiatore.

É il 2005, i quattro personaggi principali,  (Richy Memphis, Ennio Fantastichini, Antonello Fassari e Edoardo Leo) uniti dalla voglia di riscatto da una vita ricca di rimpianti e problematiche personali, tentano il tutto per tutto con un sogno: partecipare alle Olimpiadi Invernali di Torino con la loro squadra di Curling.

Una trama semplice, banale se vogliamo, alla mano. Una storia che – però – è raccontata attraverso una grande calibratura attoriale, seguita da un’alternanza di eventi emozionali che lasciano il segno nella memoria spettatoriale.

Un film che non sbanca il box office, ma che si fa spazio fra le commedie italiane del 2014 a suon di umiltà e corrispondenze esperenziali, specchio di una società italiana che non arriva a fine mese, vittima di truffe o usura. La difficoltà di andare avanti non impedisce ai nostri protagonisti di sognare il momento della rivalsa.

L’ “accostamento”, tecnica utilizzata nella disciplina sportiva diventa una filosofia di vita che nel film di Amendola si tramuta in un leitmotiv motivazionale, portando la piccola squadra improvvisata a scivolare sulle piste di ghiaccio di Pinerolo.

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About the Author: Ilenia Borgia