Manovra correttiva o rispetto delle scadenze europee?

RENZIdi Annamaria Milici – I conti non tornano e le preoccupazioni sembrano non ricadere sul premier in allarme invece, sulla crescita e limiti europei di bilancio che saltano, coperture per spese incomprimibili difficili da trovare compresa quella sulla quale ha investito di più conquistando la fiducia degli italiani: il  famoso bonus da 80 euro da confermare e allargare a pensionati, partite Iva e incapienti. Il bonus da 80 euro da estendere a queste altre categorie  è una promessa che sfumerà nel tempo o verrà realizzata in pieno?  In ogni caso il debito pubblico resta un problema. Le priorità sembrano e sono altre, la Legge di stabilità entro Ferragosto e non in autunno per stare al passo con il calendario europeo? Entro il 15 ottobre infatti, i Paesi membri devono fornire a Bruxelles il documento programmatico di bilancio, che deve contenere il dettaglio delle spese.  Alla luce di questa scadenza così determinante, Palazzo Chigi ha smentito l’anticipo a Ferragosto. Notizia «destituita di ogni fondamento». Precisazione che sa di manovra correttiva camuffata; Renzi sembra voler sistemare i conti prima delle previsioni di settembre della Commissione europea?  Al ministero dell’Economia stanno facendo già da tempo i calcoli tenendo conto di una crescita del Pil inferiore alle previsioni. Rispetto allo 0,8% contenuto nel Def si stima uno 0,5% come scenario migliore. Poi si aggiungono le misure e i tagli già messi a bilancio.  I 12 miliardi per rifinanziare il bonus da 80 euro. Delle tre categorie alle quali dovrebbe essere esteso il bonus, se ne potrà accontentare solo una. Partite Iva, pensionati o incapienti (redditi sotto gli 8mila euro all’anno). Restano da coprire altre spese quasi incomprimibili, come gli esodati e le richieste delle Regioni per la cassa integrazione. In tutto, la cifra da coprire supera i 20 miliardi. Se i conti non dovessero tornare e i tagli non portassero le risorse sufficienti, a Renzi toccherebbe trovare qualche tassa da alzare  per rendere felici gli italiani. Le novità di un governo che nuota in acque poco tranquille tendono a creare diffidenza tra “vicini di banco” pronti ad attaccare qualora un passo falso costi a qualcuno un interesse di primaria importanza. E il benessere dello stivale: da risolvere, prossimamente.

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