Gay pride, i colori della libertà

Gay pride Rc2di Annamaria Milici –  Il primo gay pride della storia calabrese ha animato le strade del centro di Reggio Calabria  sabato 19 Luglio, raggiungendo con la partecipazione di circa cinquemila persone, un traguardo che secondo gli organizzatori può definirsi a tutti gli effetti epocale, sia per la riuscita della manifestazione che per la risposta positiva della parte più estrema dello stivale coinvolta nell’ esprimere con coraggio e dignità il diritto all’ amore. Un pomeriggio a colori, riscaldato da un sole ricco di promesse  ha catturato          l’ attenzione dei cittadini calabresi che si sono uniti al corteo invadendo le strade centrali di Reggio Calabria, partecipando alla battaglia morale per i diritti degli omosessuali e transessuali, diritti  che giornalmente ancora oggi, la società con comportamenti discriminatori nega e cancella. Dopo una serie di interventi culturali e convegni che hanno arricchito  nei giorni precedenti la scaletta dell’ evento, il grande arcobaleno della pace ha abbracciato tutta la regione durante  la “passiata”  in nome di un concetto di democrazia veritiero e non alterato. Siamo tutti uguali con il diritto di esprimere liberamente il nostro essere, nel rispetto della società e delle regole che in essa vigono; senza eccessi e senza “carnevalate” i manifestanti a ritmo di musica hanno sfilato per i loro diritti, per la libertà che non ha sesso  e vive di un unico denominatore: quello universale della tolleranza. Un Pride, totalmente autofinanziato, che ha regalato un nuovo respiro, una nuova apertura, che senza imbattersi in esagerazioni, ha dato prova della capacità di partecipazione e raccolta cittadina anche riguardo realtà ancora non totalmente accettate. Dopo venti anni dalla prima manifestazione, Reggio ha accolto l’iniziativa per difendere un diritto delicato e complicato allo stesso tempo.Gay pride Rc1 La conclusione il 19 luglio a Reggio Calabria, delle iniziative dell’Onda Pride in Italia è stata una conferma iniziale del ventaglio di possibilità che anche la nostra terra può realizzare concretamente per non far sentire escluse quelle persone che da troppo tempo ormai vorrebbero cancellare la loro diversità. Il mondo è cambiato e così certi modi di pensare che erano ritenuti dalla maggioranza come eterni e immutabili. E questo vuol anche dire che non sempre dietro ogni grande uomo c’è o ci sarà esclusivamente una grande donna, ma forse invece un altro grande uomo. “Chi non esce dal bozzolo non diventa farfalla.”

 

 

 

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