TAR di Reggio Calabria ed Italici vizi

oreste romeoLa notizia della retromarcia del Governo Renzi sulla improvvida decretazione d’urgenza che avrebbe cancellato la sezione staccata del TAR della Città  Metropolitana di Reggio Calabria ha scatenato i sofisti di questo tempo con “prodezze” precluse finanche alla grandissima capacità del miglior Alberto Sordi di “immortalare” gli italici vizi. È uno stucchevole e ridondante cimento di quella “politica” provinciale, se non rionale, abituata ad alimentarsi di misere logiche di apparato, ripudiate a parole ma riaffermate nei fatti a dispetto di ogni evidenza, in ciò avvalendosi anche di “regole” che l’esperienza recente consegna come “carta straccia”, quando non espedienti ai quali ricorrere nei momenti di “fibrillazione”, come avvenuto un paio di settimane addietro. Il “salvataggio” dell’importante presidio istituzionale del TAR reggino, al netto della pretesa di far cambiare verso alla cronaca recentissima che ogni reggino conosce, è la risultante dell’azione corale concepita e messa in campo sotto l’insegna della Città grazie, soprattutto, allo stimolo di importanti ed autorevoli riferimenti  oggi offesi in modo sin troppo disinvolto ed arrogante dagli ingiustificati peana del PD reggino. Al Presidente della sezione staccata del TAR di Reggio Calabria, dott. Roberto Politi, ai Presidenti degli Ordini Forensi di Reggio, Palmi e Locri, lucidamente coordinati dall’avv. Alberto Panuccio, senza dimenticare l’importante contributo della Camera degli Avvocati Amministrativisti, non può che rivolgersi un sentito ringraziamento per la costante, lucida ed appassionata ricerca di compattezza e sinergia con ogni componente di quella che sarà la Città Metropolitana. Analogo ringraziamento merita la rappresentanza politica espressa da Reggio Calabria, la cui sensibilità, nelle persone dei senatori Caridi e D’Ascola, ha favorito il 9 luglio scorso la risolutiva interlocuzione con il vice ministro Enrico Costa del NCD.
Oreste Romeo (Coord. Prov. Scopelliti)

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