Poveri cani, povera Reggio…

Con la determina dirigenziale n. 2385 dell’1 agosto scorso, ritengo che ormai il Comune di Reggio Calabria non possa andare oltre.Franco Germanò L’atto in questione riguarda le vicende connesse ai cani randagi, a chi affidarli in custodia e mantenimento. Verificato, con grande stupore e meraviglia da parte dell’estensore della determina, che la gara bandita per l’individuazione di soggetti cui affidare tale servizio, era andata deserta (ma che combinazione strana…), e che, a seguito di verifiche, indagini, accertamenti anche attraverso l’ASP e le associazioni di protezione degli animali, nessuna struttura in Calabria o in regioni vicinorie e’ risultata idonea o “compatibile”, anche economicamente, la dirigente comunale determina di ripubblicare il bando, nella evidente divina speranza che forse qualche soggetto, miracolosamente e improvvisamente, possa decidere di partecipare al bando ripubblicato. Nel frattempo che fare con i cani che, di proroga in proroga, sono da anni affidati a un canile che, per certificazione della Prefettura, è interdetto ad avere rapporti con gli Enti Pubblici perché i titolari considerati appartenenti alla ndrangheta? Semplice, chi se ne frega della certificazione della prefettura (avrà pensato questo scienziato, assieme agli altri, di dirigente comunale…). E ancora altro illuminante pensiero …”Ormai a Reggio chi aveva rapporti e contiguità con la ndrangheta è stato da due anni allontanato dalla casa comunale a seguito dello scioglimento del Consiglio Comunale, noi dirigenti siamo al di sopra di questi sospetti e rispondiamo del nostro operato non ai cittadini ma ai tre commissari…” Perbacco, finalmente un atto di coraggio!!! Coraggio che io però definirei vergognoso coraggio. Ma come si fa a sostenere che, in applicazione di un articolo (il 94) del codice antimafia, non sia possibile sostituire in tempi rapidi il soggetto colpito dall’interdittiva antimafia? Qual’è il parametro di valutazione temporale per definire i tempi rapidi da parte dell’Amministrazione Comunale? Nel nostro caso è trascorso quasi un anno dall’interdittiva antimafia e il Comune continua a tenere i 570 cani presso quel canile pagando circa 25.000 euro al mese!!!! Non sarebbe invece più logico, giusto, corretto, amministrativamente prudente, dare un segnale diverso e definire una volta per tutte, cogliendo anche questa occasione di emergenza, le procedure per l’immediata apertura formale del canile di Mortara di proprietà dell’Ente, con l’evidente risparmio di risorse finanziarie e con la reale cacciata dalla casa comunale di quei soggetti che la Prefettura ha interdetto per mafia? E’ forse più onorevole ritenere di prorogare un servizio giudicato “essenziale e indispensabile” a tale società e non invece, con le medesime valutazioni, un affidamento provvisorio a chi ha finalmente sollevato lo scandalo del canile di Mortara chiuso per inadempienze delle solite strutture comunali? Perché non utilizzare le stesse motivazioni di urgenza per aprire Mortara? Perché i commissari non presentano il conto e destituiscono dai loro incarichi quei dirigenti e funzionari che sino ad oggi hanno impedito il completamento dell’iter amministrativo riguardante l’accatastamento e l’agibilità della struttura? Cosa si nasconde dietro queste vicende, quali interessi vanno tutelati?

Non è possibile accettare questi ulteriori schiaffi all’intelligenza dei reggini, è ormai indispensabile che tutta la città assuma con determinazione iniziative volte al recupero della nostra dignità e per far rinascere la nostra Reggio. Io continuerò a stare accanto ai cuccioli attualmente ospiti a Mortara nella speranza che anche quelli detenuti altrove possano presto essere trasferiti qui e trovare una casa e una famiglia di adozione. Basta speculazioni anche sui cani, basta ai giochi di potere e agli interessi economici e innominabili che “determinano” certe decisioni. Dai commissari ci aspettiamo che diano disposizioni per il ritiro immediato di tale vergognoso atto dirigenziale per non rendersi complici di affidamenti di servizi a società interdette dalla Prefettura. Ai cittadini un invito a far sentire ancora più forte la propria voce e ad essere lì al canile assieme ai cuccioli qualora la solita dirigente dovesse pensare che nei prossimi giorni possa, con altra determina, procedere allo sgombero di Mortara. Noi ci saremo per impedire che tale scempio possa avvenire.

 

Franco Germanò,Componente Assemblea Nazionale NCD

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