Atam, L’AU Gatto spiega:”Pagati gli stipendi di giugno e luglio, per il pregresso necessaria autorizzazione”

ATAML’amministratore unico di Atam Spa, Antonino Gatto, comunica che, a seguito dell’anticipazione bancaria sulla terza trimestralità del contratto di servizio con la Regione avvenuta ieri, l’azienda ha provveduto al pagamento delle mensilità di giugno e di luglio 2014. L’azienda, come già comunicato alle organizzazioni sindacali,  non ha potuto procedere al pagamento delle ulteriori spettanze maturate dai dipendenti a causa dell’impedimento di legge imposto dall’istanza di ammissione al concordato avanzata al Tribunale fallimentare di Reggio Calabria. Atam, tuttavia, assicura il professor Gatto, verificherà la percorribilità legale di un’ autorizzazione al pagamento della mensilità relativa al mese di maggio 2014 al fine di soddisfare le legittime richieste dei lavoratori. “Non è chiaro a molti – precisa l’amministratore unico – che ogni eventuale disattenzione rispetto alla procedura del concordato può comportare la revoca immediata della stessa e l’automatico fallimento dell’azienda.  Da qui la necessità di procedere col richiesto rigore, pur nella comprensione delle  fondate ragioni e delle aspettative dei dipendenti. Non a caso, tutti i pagamenti sono sottoposti al doppio vaglio di un “attestatore” terzo e del professionista che assiste l’azienda nella procedura di concordato. La situazione, cioè, è tale da dover immaginare che l’Atam sia nata il 6 giugno e che , quindi, possano essere pagati solo i servizi resi da quella data in poi”. Pertanto, aggiunge il professor Gatto, è falso far credere che “l’Atam potrebbe ma continua a non pagare”  le mensilità arretrate. E’ che, semplicemente, malgrado la volontà di farlo, non è possibile al momento soddisfare le spettanze pregresse del personale. “L’auspicio – ammonisce Antonino Gatto – è che la specialissima e difficile condizione dell’azienda faccia prevalere, sui particolarismi e sugli interessi di parte, senso di responsabilità e spirito di solidarietà. Per evitare  che possa essere gravemente compromesso l’obiettivo comune della salvezza dell’azienda”.

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