Ecojazz, seconda serata di pura musica con Berlin, Taylor e Watanabe

Continua il successo della manifestazione organizzata da ‘Art Blakey’. Il Centro equitazione ‘Foti’ di Pellaro è stata la location di una performance totalmente strumentale

ECOJAZZPuro jazz strumentale protagonista della seconda serata di Ecojazz 2014. Continua, sull’onda del successo, la manifestazione allestita dall’associazione musicale ‘Art Blakey’ (diretta da Giovanni Laganà) dedicata alla memoria del giudice Scopelliti e di tutte le vittime della criminalità. Ieri sera il Centro equitazione ‘Foti’ di Pellaro è stato teatro del concerto di tre ‘mostri sacri’ del settore. Al basso colui che vanta uno strumento che porta il suo nome ovvero Jeff Berlin. “Il jazz è magico, non è prevedibile. In qualsiasi momento – afferma il bassista – durante un concerto posso trovare una combinazione armonica nuova. Il jazz affascina perché è uno stile che promette sempre la spontaneità”. Alla chitarra l’energico Kazumi Watanabe che si è prodigato anche in brevi, ma eccellenti e intensi, assoli. “La musica – dice – ti permette di comunicare in una moltitudine di modi differenti; è una lingua universale mai uguale a se stessa. Io suono da cinquant’ anni, ma l’entusiasmo e la voglia di perfezionarmi sempre di più non sono mai scemati. Ogni giorno voglio riuscire a saltare su un gradino più alto. I giovani spesso si fanno coinvolgere da interessi futili, il mio augurio per loro – continua Watanabe – è quello di innamorarsi perdutamente di uno strumento musicale.” Alla batteria il californiano Joel Taylor, che vanta la collaborazione con artisti di fama internazionale quali Scott Henderson e Michael Bublè. “Abbiamo fatto ascoltare – afferma Taylor – brani tratti dagli ultimi lavori che abbiamo fatto, che prendono avvio tutti dal jazz fusion. Nei vari pezzi le composizioni melodiche sono ben supportate da un ritmo robusto donato proprio dalla batteria. Sono contento di aver suonato a Reggio Calabria, è – dice – un territorio bellissimo”. Durante l’intera performance i suoni e le note hanno preso corpo trasformandosi in voce, il numeroso pubblico ha apprezzato la maestria superba dei tre musicisti che hanno imposto la loro presenza sul palco senza eccedere in sterile show. Tre artisti con lunghe carriere alle spalle, considerati dalla critica come punti di riferimento del panorama jazzistico mondiale soprattutto Berlin citato spesso come il ‘più grande bassista vivente’ . A tale affermazione lui risponde: “Ho avuto la fortuna – sottolinea – di imparare dai più grandi, su tutti Bill Bruford e Allan Holdsworth, ognuno di loro mi ha donato qualcosa e mi ha resto un musicista migliore. Le basi, nella musica, sono fondamentali. Imparare uno strumento richiede dedizione e passione totale, appresa la tecnica in maniera quasi meccanica si può dare spazio all’arte vera e propria. Se si hanno delle basi solide – conclude Jeff Berlin – il talento ha terreno fertile per esprimersi”.

Ecojazz continua, questa sera ore 22.15 sempre al Centro equitazione ‘Foti’ con Quintorigo e Roberto Gatto in concerto (play Frank Zappa).

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