Infermiera fa ricoverare figlio sano per ucciderlo con insulina: probabile caso “sindrome di Munchhausen”

OspedaleUn’infermiera ha rischiato di uccidere il bimbo per compiacere i medici, dei quali voleva attirare l’attenzione, motivo per cui la donna potrebbe essere vittima di una malattia mentale: la “sindrome di Munchhausen per procura”. Aveva fatto ricoverare il figlio per iniettargli dosi insulina in modo da creargli una serie di sintomi che potevano essere scambiati per malattie gravissime.I medici si sono insospettiti perché, ogni volta che la madre andava a trovarlo, il bambino si aggravava, quindi sono state piazzate delle telecamere nascoste nella camera del piccolo che hanno smascherato il terribile piano architettato dalla donna, la quale si comportava come una moderna Medea di mitologica memoria che uccide i propri figli mossa dalla disperazione presente nelle tragedie di Euripide in cui si oscilla sempre tra furor e ratio.  si è così scoperta l’incredibile verità. La donna, quando era sicura di non essere vista dai colleghi, manometteva la flebo inserendo insulina ed anche se le dosi iniettate non erano letali, tuttavia erano sufficienti a creare uno stato patologico di malessere, infatti negli ultimi tempi si era formato un edema cerebrale. Ora la donna, che è stata arrestata e portata in carcere, è accusata di tentato omicidio, ma non è escluso che verrà sottoposta a una perizia psichiatrica per accertare se soffra o meno della “sindrome di Munchhausen per procura”. Il tentativo di uccidere un figlio è uno tra i fatti di cronaca più impressionanti ai quali siamo sottoposti e questi casi vedono sempre impegnati psicologi e psichiatri, alla ricerca dell’embrione maligno tipico della patologia della donna omicida, per trovare a livello giuridico un’interpretazione, una causa come movente e anche un’attenuante. Il comune sentire tratteggia una rappresentazione stereotipata della donna, incapace di potere uccidere e di esprimere una tale violenza nei confronti dei figli, se non per questioni psicopatologiche, con la tendenza quindi ad attribuire alla donna che uccide i suoi figli delle limitate capacità mentali. Ciò risulta essere un comune accostarsi al fenomeno da parte della gente, anche se non sempre chi uccide ha una psicopatologia. In questo caso, sembrerebbe che la donna soffra della sindrome di Munchhausen per procura, conosciuta anche come sindrome di Polle (Polle era il figlio del barone di Munchhausen morto infante in circostanze misteriose). Si tratta di un disturbo mentale che affligge per lo più donne madri e le spinge ad arrecare un danno fisico al figlio per attirare l’attenzione su di sé. La madre viene così a godere della stima e dell’affetto delle altre persone dell’ambiente che la circondano, perché si preoccupa della salute del proprio figlio e gli presta cure.

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About the Author: Giulio Borbotti