Crisi: arriva anche la deflazione. Colpite 10 grandi città

 

inflazioneNon c’è solo lo spettro della recessione ad angustiare il sonno degli italiani. Ai tanti problemi che si stanno accavallando da alcuni anni si è appena aggiunto anche quello della deflazione. Lo ha rivelato l’Istat che segnala un calo dei prezzi a seguito dell’indebolimento della domanda d’acquisto. Secondo quanto emerso in base ai dati ottenuti ed esaminati, la riduzione dei prezzi dipende in larghissima misura dalla riduzione degli energetici regolamentati. L’ampliarsi della flessione dei prezzi dell’energia, in poche parole, spinge l’inflazione vicino allo zero, causandone un importante rallentamento. Il contributo di altri raggruppamenti di prodotto, invece, risulta marginale. Si tratta del dato più negativo da agosto 2009, segnando il tasso di crescita tendenziale più basso. I prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona diminuiscono dello 0,7% su base mensile e dello 0,6% su base annua, determinando il ribasso più’ ampio da agosto 1997. I prezzi dei prodotti ad alta frequenza di acquisto, invece, diminuiscono dello 0,3% su base mensile e crescono dello 0,2% su base annua. Sono dieci le grandi città che risultano colpite dalla deflazione e, quindi, da una riduzione del costo della vita, tra cui sei capoluoghi di regione: in primo luogo, Torino (-0,4%), Firenze (-0,3%), Bari (-0,3%), Roma (-0,2%), Trieste (-0,1%) e Potenza (-0,1%); in secondo luogo, Livorno (-0,7%), Verona (-0,5%), Ravenna (-0,1%) e Reggio Emilia (-0,1%). Non c’è alcun dubbio che la difficile situazione socio-economica italiana, come quella di diversi altri paesi dell’Unione Europea, sia stata sensibilmente aggravata dalle politiche restrittive e di austerità volute con forza dalla stessa Unione a trazione franco-tedesca, nel tentativo drammatico di salvare il fallimentare progetto della “zona euro”.

 

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About the Author: Luigi Iacopino