Mario Monti contro Matteo Renzi

 

“Il mio governo in pochi giorni ha messo in campo le riforme delle pensioni e della tassazione, introducendo di fatto una patrimoniale. Riforme concrete, non slide. Ma se il governo è all’altezza viene mandato a casa”. Con questa dichiarazione ed altre è tornato a far parlare di sé l’ex premier, Monti, nome che per i più ricorda la tanto sbandierata riforma delle pensioni ed altri interventi che hanno e stanno segnando l’andamento economico del nostro paese. Le dichiarazioni dell’ex Rettore Bocconiano non si fermano a quello che potrebbe sembrare uno “ sfogo a scoppio ritardato” ma continuano lanciando frecciatine al governo Renzi e “pontificando” consigli infatti dichiara: “Io non avrei scelto il rimborso degli 80 euro come provvedimento importante; Suggerirei poi a Renzi di mettere su un sito, oltre che sulle riforme, anche sulle controriforme; l’orario di apertura dei negozi alla domenica sta facendo macchina indietro, la razionalizzazione dei tribunali si sta fermando; poi ciò che il presidente Damiano cerca di fare in materia di riforma delle pensioni”. Verrebbe da rispondere che forse sono delle “reazioni biologiche” a delle norme che se potevano essere viste come “liberatorie” si stanno dimostrando non consone al nostro paese e modo di vivere, oltreché forse troppo onerose. L’ex premier cerca di fare un parallelo fra le modalità della sua entrata in campo e quella di Renzi sottolineando la sua “non volontà” di entrare in campo ed il suo “sacrificio” alla causa del paese e delle “dolorose” scelte fatte infatti afferma che : “…Allora venni chiamato al governo, non fui io a chiederlo. Oggi Renzi è andato al governo dopo averlo chiesto con forza. Allora io non ero preparato per governare, lui si è preparato almeno un paio d’anni e ha coronato il suo sogno”. Nelle sue dichiarazioni continua a sottolineare come la sua candidatura nelle scorse elezioni fosse dettata dalla sua, e aggiungerei personale, “paura” di vedere il nostro paese governato dal centrodestra con PDL assieme a Lega e Fratelli d’Italia, oppure da un centrosinistra dove fossero essenziali SEL ed altri, infatti ora al governo abbiamo il PD con una parte del centrodestra nella fattispecie NCD e SEL; e fa sua l’idea del governo di larghe intese di Letta e quello di Renzi con queste parole : “…su nostro suggerimento subito dopo è nato il governo delle larghe intese di Enrico Letta, poi quello di Renzi. Senza questa operazione oggi non avremmo Napolitano al Quirinale, e avremmo un’Italia con una deriva anti-europea”. Mario Monti non risparmiando critiche al governo e autoincensandosi per i “meriti” del suo “mandato” ammette che a livello Europeo Renzi si stia muovendo opportunamente anche se non lesina coi consigli da “maestro” : “Renzi si sta muovendo bene in Europa, anche se ha poca esperienza, si muove senza complessi. Gli suggerirei però di essere più stabile, meno ondeggiante ed emotivo. L’Italia in questi anni non ha mai chiesto le deroghe di cui lui parla. Poi dice che l’Italia deve tornare a essere guida dell’Europa, ma rischia di essere considerato velleitario”. Rimane il fatto che la crisi sta consumando questo paese giorno per giorno e le critiche servono se sono costruttive, ma in questo caso sembra proprio di no.

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About the Author: Carlo Viscardi