Minasi: mancanta ‘super partes’ di alcuni ruoli istituzionali sulla situazione Emilia Romagna

Tilde MinasiCome consuetudine registriamo dichiarazioni roboanti e intrise di moralismo ‘dal quale non si può prescindere’ solo quando determinate vicende riguardano l’avversario politico. La medesima situazione trasportata in casa propria sembra assumere contorni diversi. Questione di prospettiva si potrebbe dire; questione di miopia verrebbe, invece, spontaneo commentare. Mi riferisco alla condizione in cui oggi si trova la regione Emilia – Romagna. Ovviamente non intendo soffermarmi su episodi che riguardano altre entità territoriali, quanto sul comportamento assunto da chi, trovandosi in ruoli istituzionali, dovrebbe per definizione essere ‘super partes’. Ebbene, dopo la formalizzazione delle dimissioni dell’ex presidente Errani condannato per falso ideologico, nessun fiume di inchiostro e nessun comunicato ‘colorito’ ha invaso le pagine dei giornali, come invece è accaduto alle nostre latitudini: note diramate, in particolare (inutile dirlo ma è bene ribadirlo) da esponenti di tutti i livelli del Pd e dalla guida del dicastero agli Affari regionali, Maria Carmela Lanzetta, la quale è ministro di tutti gli italiani e non di una sola espressione politica. Insomma, silenzio sul fronte ‘stallo’ che inevitabilmente si registra in seguito all’interruzione improvvisa di una consiliatura: stop che oggi interessa una delle regioni simbolo della sinistra italiana percui non fa notizia il tanto criticato ‘immobilismo’ che ha fatto finire la Calabria sulle cronache nazionali. Silenzio anche da parte del segretario del Pd, nonché Presidente del Consiglio, sull’indagine per peculato che riguarda il deputato Ricchetti e il responsabile nazionale degli Enti locali Bonaccini cioè i principali candidati alle primarie del centrosinistra per le regionali dell’Emilia Romagna. Insomma, la solita solfa dei due pesi e due misure che abbiamo avuto modo di verificare in ogni episodio che avrebbe meritato il medesimo giudizio. Invece quest’ultimo risulta essere diametralmente opposto pur a fronte di palesi similitudini. Ci piacerebbe, almeno ogni tanto, registrare una presa di posizione che fosse equidistante e che fosse in grado di mantenere la stessa idea nel momento in cui si susseguono circostanze affini. Altrimenti sarebbe consigliabile affidarsi al silenzio, che, come il proverbio suggerisce, è d’oro. Soprattutto in determinati casi.

Tilde Minasi

Consigliere Regionale

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