Job Act, nuove divisioni interne

 

di Carlo Viscardi – “I titoli del job act sono condivisibili. Lo svolgimento meno: ne discuteremo in direzione, ma servono correzioni importanti al testo”, questa la dichiarazione del presidente PD Matteo Orfini, supportato, a stretto giro di dichiarazioni dall’ex segretario PD Pierluigi Bersani che aggiunge : “E’ assolutamente indispensabile che il governo dica al Parlamento cosa intende fare nel decreto delegato sul lavoro, perché si parla di cose serie; Io mi ritengo una persona di sinistra liberale, penso ci sia assoluta necessità di modernizzare le regole del lavoro dal lato dei contratti e dei servizi. Ma leggo oggi sui giornali, come attribuite al governo, delle intenzioni ai miei occhi surreali. In alcuni casi si descrive un’Italia come vista da Marte”. Intanto la Commissione Lavoro del Senato ha approvato la delega lavoro. Il “Jobs Act” approderà martedì in aula. Gli otto componenti del Pd in commissione Lavoro al Senato hanno votato sì alla delega sul lavoro. Sel e M5S hanno abbandonato i lavori della Commissione mentre i parlamentari di Forza Italia si sono astenuti. Contro le precedenti “critiche” interne al suo stesso partito, il Ministro del Lavoro Giuliano Poletti afferma : “Sono davvero soddisfatto per l’approvazione della delega, giunta a conclusione di un lavoro efficace e positivo della Commissione Lavoro del Senato che ha consentito di apportare miglioramenti su punti significativi del provvedimento”; aggiungendo in una nota : “È sicuramente apprezzabile che anche l’articolo 4, nella nuova formulazione proposta dal Governo, abbia raccolto il consenso pieno della maggioranza”. Si dice “soddisfatto” il presidente della Commissione Lavoro del Senato e relatore della delega sul lavoro Maurizio Sacconi : “Mi auguro che entro novembre la legge delega sul lavoro sia consegnata al Governo”. Altra “pseudo critica” arriva sempre dall’interno del partito del premier Renzi, e più precisamente dal vicesegretario del Pd Lorenzo Guerini : “La delega sul lavoro è in corso di perfezionamento: è giusto che il Pd si ritrovi a discutere e definisca la propria posizione”. “Confidiamo, e non a caso la direzione è convocata il 29 settembre, che si possa trovare il luogo della sintesi; proprio all’interno del Partito democratico, un partito che ha dimostrato maturità proprio quando si pensava si sciogliesse come neve al sole, come sulle riforme” con questa dichiarazione Debora Serracchiani, vicesegretario del Pd, cerca di chiarire e togliere dubbi sulle presunte divisioni interne al suo partito. Il premier, si prevede, avrà molte “gatte da pelare”, perché ha davanti a se oltre all’opposizione naturale al governo, anche una buona parte del suo partito che non ha “digerito” la sua repentina ascesa e cerca, vedi le varie dichiarazioni, di mettere il cosiddetto “bastone fra le ruote” ad ogni progetto o idea di riforma anche se il FMI promuove l”’agenda ambiziosa di riforme” del premier Matteo Renzi. ”La loro risoluta attuazione e’ essenziale per creare lavoro, aumentare la produttività e aumentare il potenziale di crescita’; Attuare le riforme strutturali simultaneamente e genererebbe significate sinergie di crescita”. “La riforma del lavoro del governo Renzi va nella giusta direzione”. Così l’Fmi, che spiega che l’Italia deve ”muoversi rapidamente sulle riforme”.

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