L’invito dell’Assessore Rao ai cacciatori a recepire la Circolare dell’Asp RC per “esami trichinoscopici” e “radioattività”.

ASS_RAOAll’avvio ufficiale dell’apertura della stagione della caccia al cinghiale (28 settembre – 28 dicembre) l’Assessorato all’Agricoltura Caccia e Pesca della Provincia di Reggio Calabria incassa la grande soddisfazione dei cacciatori reggini, nelle parole del Presidente dell’Atc RC1 Concetto Laganà. L’Assessore in carica Gaetano Rao, tramite il Settore 10 della Provincia di Reggio Calabria, ha avviato, nei mesi scorsi, un’opera di mediazione tra le squadre di caccia al cinghiale, al fine di rendere l’attività venatoria una sana pratica dilettantistica, in uno spirito di armonia tra i tesserati. Questo il pensiero che il presidente Laganà dell’Atc Rc1 rivolge all’Assessore Rao: “La caccia al cinghiale parte sotto buoni auspici. Un plauso all’Assessore Rao per la sua politica di concertazione che ha condotto le varie squadre di caccia al cinghiale, a trovare la giusta sintonia”. L’aspetto, certamente, rilevante della stagione venatoria 2014, entrata nel pieno dell’attività, è il sostegno dell’Assessorato Provinciale alla Caccia alla campagna di prevenzione avviata dal Dipartimento di Prevenzione Area Veterinaria “B” dell’Asp di Reggio Calabria, per scongiurare il rischio di contaminazione da “trichinella spp.”. Esorta l’Assessore Rao: “Invito i responsabili delle squadre di caccia al cinghiale ad effettuare presso i “punti d’Igiene” ed i Macelli, segnalati dall’Azienda Sanitaria Provinciale, le visite sanitarie dei cinghiali abbattuti, durante la stagione venatoria e nei piani selettivi, destinati all’autoconsumo”. In applicazione della Circolare Regionale dell’8 settembre 2014 (prot. 277407), secondo quanto disposto dal DPGR 12 e 13 del 6 febbraio 2014, le ispezioni degli organi degli animali abbattuti possono espletarsi nei macelli segnalati dall’Autorità sanitaria,nei giorni di lunedì e venerdì di tutte le settimane. In alternativa, gli organi si possono conferire in alcune strutture denominate, “punti d’Igiene”, individuate congiuntamente dalle Autorità Sanitarie Competenti, Servizi Veterinari Area “B” ed ATC Rc Provinciali. Al tal proposito, l’Assessore Rao: “Abbiamo informato i capicaccia ed i presidenti Atc degli ambiti territoriali (Rc1-Rc2) dell’importanza di una profilassi sanitaria che allontani il pericolo di contaminazione delle carni” da appurare, esclusivamente, tramite esame trichinoscopico che rileva la presenza del parassita nei muscoli della selvaggina. Alle raccomandazioni di Rao fa eco l’apprezzamento di Laganà dell’Atc Rc1 all’Asp di Reggio Calabria “per il servizio fornito agli Atc Rc1-Rc2 in materia di prevenzione da “trichinella spp.” e l’allestimento dei “punti d’Igiene” senza dimenticare l’ulteriore servizio di sorveglianza sanitaria e veterinaria di monitoraggio sulla radioattività nelle carni di questi animali cacciati”. Chiosa l’Assessore Gaetano Rao: “Vigileremo sul buon senso dei nostri cacciatori nel recepire la Circolare sanitaria che prevede che medici veterinari forniscano l’esame trichinoscopico e l’esame di radioattività, nell’interesse della salute del consumatore finale”.

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