Casa delle associazioni, Ventura va oltre l’idea e propone risposte immediate

Francesco Ventura“Buona parte dei programmi puntano molto sul terzo settore, perché è nella cultura e nel volontariato che i reggini danno quotidianamente prova del loro meglio. Ogni candidato annuncia, seppure con nomi differenti, case della cultura o delle associazioni. Le strutture sono state anche individuate. Si tratta delle note e grandi incompiute, deteriorate dal tempo e con tutte le conseguenti necessità di ingenti interventi. Le poche costruzioni che non cadono già a pezzi richiedono poi manutenzioni straordinarie ed arredi, in sintesi serve molto tempo e tanti soldi per riattivarle, secondo alcune stime si parla dai tre agli otto anni, supponendo però l’immediata disponibilità delle risorse economiche necessarie. Questi progetti si devono fare, s’inizi il prima possibile, ma nel frattempo si guardi alla realtà, tamponando la situazione con efficaci piani provvisori a breve termine. Ho un piano organico e mi serve essere un decisore pubblico per attuarlo”. Francesco Ventura, candidato indipendente “Insieme a Dattola”, vanta al suo attivo sei anni di attivismo nell’associazionismo, poi con la sua esperienza giornalistica nel settore di cultura e sociale ha conosciuto molte realtà del terzo settore reggino, ascoltando ed imparando da quelle persone che rappresentano il volto caldo ed umano di Reggio. “Pensiamo ad una scuola pubblica in un edificio privato, significa che sfruttiamo solo un quarto del pieno potenziale della struttura e paghiamo l’affitto per qualcosa che sta chiuso buona parte della giornata. Non tutte le classi fanno il pomeriggio e non tutte le scuole svolgono massicce attività extracurriculari tali da rendere impossibile l’impiego dei locali a terzi – spiega Ventura – Se il Comune stilasse un regolamento ed un piano con cui ottimizzare questi spazi ed orari, buona parte del terzo settore reggino troverebbe subito una risposta alle proprie necessità. Nel frattempo, soddisfatti i bisogni di questa grossa fetta di associazionismo, potremmo concentrarci sul lungo termine e sulle soluzioni definitive. Se poi con delle convenzioni facessimo adottare ogni aula da un’associazione, porteremmo nuove energie e risorse utili a migliorare ambienti ed offerta didattiche. Raccolte fondi per potenziare le dotazioni scolastiche, servizi di dopo scuola a costo zero e corsi addizionali di arte e sport, tutte cose che potrebbero in poche settimane divenire quotidianità”.

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