Grillo: solo propaganda per calo dei consensi o svolta politica?

C’è chi dice che le recenti posizioni assunte da Beppe Grillo siano il risultato di un calo di consensi del Movimento cinque stelle e di una presunta perdita di credibilità dei grillini che, per troppo tempo, alla protesta e ad un ostruzionismo sistematico in Parlamento, non sono mai riusciti ad, o non hanno voluto mai, associare proposte concrete. Insomma il programma dei cosiddetti pentastellati, al di là degli articoli sul sito di Beppe Grillo, dei post su facebook e delle dichiarazioni su twitter, rischia di risultare carente un po’ in tutti i settori. E, purtroppo, anche i più scettici alla fine devono ammettere che il dubbio riguardante la presenza di alcune lacune si stia trasformando in realtà. E, paradossalmente, è lo stesso Grillo a fomentare le polemiche.

Reddito di cittadinanza, lotta alla corruzione, riduzione degli stipendi e giustizialismo a parte, del messaggio dei grillini arriva ben poco all’opinione pubblica. Non è pensabile che si debba soltanto stare ore ed ore sui social network a reperire informazioni o guardare dirette streaming per conseguire quella corretta informazione che dovrebbe stare alla base dei processi democratici riguardanti la formazione delle decisioni collettive. Il tanto odiato mezzo televisivo è molto più veloce ed immediato. Per non tacere sul fatto che, volenti o nolenti, gli atteggiamenti assunti, molto spesso, inducono a ritenere che, fatta eccezione per quella decina di elementi, gli altri parlamentari del movimento non siano in grado di esporre chiaramente il programma pentastellato e, di conseguenza, sostenere un confronto sui programmi, sulle proposte e sulle idee. cinque stelleVi è persino la quasi certezza che programmi e proposte possano essere modificati in base a come tira il vento o alla scelta del leader.

L’ultimo annuncio di Beppe Grillo, in effetti, potrebbe rientrare in quest’ordine di idee. È da mesi che in molti aveva chiesto a quei pochi parlamentati disponibili ad un confronto quale fosse la posizione del Movimento cinque stelle in merito al rapporto Italia-Ue e all’Euro, senza ottenere mai una risposta certa. Come ben si ricorderà, la lotta al signoraggio e al potere delle banche, al debito pubblico ed, inizialmente alla moneta unica europea, era tra i cavalli di battaglia che il comico genovese sfoggiava nei suoi legittimi show teatrali e di piazza. Col tempo la questione euro è stata, tuttavia, accantonata, tanto che molto spesso il Movimento cinque stelle veniva preso di mira a causa di questa mancanza di chiarezza.

euroAdesso, però, arriva l’annuncio: referendum per l’uscita dall’euro, partendo da sei milioni di firme. Ed Azzarda, addirittura il possibile esito: 70% dei votanti favorevole, 30% contrario. Al di là dell’impossibilità di effettuare referendum di questa natura, considerazione che tuttavia renderebbe possibile una raccolta di firme per preparare una proposta in tal senso, la notizia che indubbiamente affascina, in ogni caso, non può non alimentare la tesi in precedenza esposta. Pertanto la domanda sorge spontanea: slogan e, dunque, strategia politica, oppure segnale di una reale svolta politica e di un avvicinamento a quei partiti – Lega nord e Fratelli d’Italia – che sono ostili alla moneta unica? E un sfida alla Lega, Beppe Grillo lo manda, domandandosi se manterrà la parola o se le posizioni assunte da Matteo Salvini sino ad oggi si riveleranno solo una bluff. Una cosa è, o dovrebbe essere, certa, ovvero l’impossibilità di avviare un dialogo con Renzi, a causa dell’assenza di punti di incontro. “Il dialogo non lo vogliamo più con queste persone – ha infatti ribadito al Circo Massimo, in occasione della terza giornata di #Italia5stelle – vogliamo mandarle via, hanno fatto il loro tempo e non possono più occuparsi di questo Paese. Noi siamo in grado di governare”.

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About the Author: Luigi Iacopino