La questione degli esuli nordafricani ospitati ad Amantea (Cs)

Monica Sabatino
Monica Sabatino

Amantea (Cs) – Si è svolto presso la Prefettura di Cosenza un vertice per affrontare la questione legata al soggiorno dei circa duecento esuli nordafricani alloggiati ad Amantea presso l’ex hotel Ninfa Marina. Come si ricorderà, nei giorni scorsi alcuni di questi rifugiati avevano inscenato una protesta pacifica, cercando d’informare l’opinione pubblica su quello che riferiscono sia il trattamento cui sono sottoposti: condizioni igieniche al limite della tolleranza, cibo pessimo, mancanza di vestiti e soprattutto nessuna erogazione di fondi che pure spetterebbero loro di diritto per provvedere alle piccole spese giornaliere. Nello specifico si tratta della cosiddetta “mini-diaria”, che ammonta ad 2,5 euro al giorno. La riunione si è svolta alla presenza del prefetto Gianfranco Tomao, dei funzionari dell’organo di governo bruzio, del sindaco di Amantea Monica Sabatino, del consigliere di minoranza Francesca Menichino, del questore Luigi Liguori, del comandante provinciale dei Carabinieri Giuseppe Brancati e del tenente Antonio Villano della Compagnia di Paola, competente sul territorio nepetino. Presente anche una delegazione degli immigrati composta da cinque persone. Il sindaco Monica Sabatino, nel corso del suo intervento, ha rimarcato l’importanza del ruolo svolto dall’amministrazione comunale che nel recente passato aveva più volte prontamente informato gli organi competenti sulle problematiche legate alla presenza dei rifugiati in città, cercando di coniugare le esigenze di quest’ultimi con quelle della popolazione residente. Essa si trova a fronteggiare la crisi economica, la mancanza di lavoro e l’impossibilità di programmare il futuro: questioni che sono quotidianamente all’attenzione dell’esecutivo. La Sabatino, inoltre, ha ribadito con forza e determinazione la necessità di risolvere il dramma umano per garantire sicurezza e tranquillità agli esuli nordafricani, ma certamente dando alla collettività amanteana le risposte che chiede. La discussione ha riguardato le problematiche legate al rilascio dei documenti, all’assistenza sanitaria e alle condizioni di soggiorno. Su questo aspetto il prefetto ha garantito che nell’arco di trenta giorni verrà completata la procedura per l’assegnazione dell’asilo politico. Sarà la stessa Prefettura, inoltre, ad aprire un tavolo di confronto con l’Azienda sanitaria provinciale per risolvere le difficoltà connesse all’assistenza medica. Maggiore concretezza è stata richiesta anche alla cooperativa “Zingari 59” il cui operato sarà oggetto di verifica e di controllo. Verranno anche avviate quanto prima delle esperienze d’integrazione che spazieranno dall’organizzazione di corsi d’italiano all’impegno civile e sociale degli esuli nei confronti del territorio. I presenti, infatti, hanno convenuto sulla necessità che, parallelamente al periodo di soggiorno, vengano strutturati percorsi formativi e assistenziali che tengano impegnati i profughi e soprattutto consentano alla comunità ospitante di vedere nella loro presenza una risorsa e non una minaccia, come purtroppo spesso accade. Per fare ciò è necessario l’impegno di tutti: dalle istituzioni locali agli organi di governo, dalle forze dell’ordine alle associazioni di volontariato, dalla cooperativa responsabile dell’accoglienza alle organizzazioni non governative che forniscono supporto psicologico e legale agli esuli. L’obiettivo dunque è migliorare in maniera generale le condizioni di vita degli immigrati, producendo ricadute positive per la città. L’auspicio del sindaco infine è che “la stessa determinazione mostrata dalle forze politiche di minoranza e dalla Prefettura nell’affrontare la questione degli immigrati sia profusa in quelle che sono le vicende strettamente connesse alla quotidianità degli amanteani e dell’intera città”. 

Ufficio stampa comune di Amantea

dott. Ernesto Pastore

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